Caro Crocetta, Giuseppe Fava non è un trofeo
Non ho sentito dire a nessun giudice, mai, che lui era il nuovo Giovanni Falcone. Non ho mai sentito dire a un carabiniere che lui era il nuovo Carlo Alberto dalla Chiesa. Non ho mai sentito dire a un poliziotto che lui era il nuovo Ninni Cassarà. Non ho mai sentito dire a un dirigente politico che lui era il nuovo Piersanti Mattarella o il nuovo Pio La Torre. Sento proclamare invece a Rosario Crocetta, da settimane, che lui è il nuovo Giuseppe Fava.
Esiste un limite alla volgarità: questo limite Crocetta lo ha generosamente oltrepassato. Mettersi la morte di un uomo ammazzato dalla mafia sulle proprie spalle come un trofeo, farlo solo per meschina polemica politica con il figlio, è un modo per ammazzare per la seconda volta quell’uomo. Considero Crocetta, per queste parole, per averle ripetute non ancora sazio della sua vittoria, più miserabile di quelli che hanno ammazzato mio padre. Crocetta ha vinto le elezioni ma questo non lo autorizza all’oltraggio: che qualcuno dei suoi amici glielo spieghi.
(da Il Fatto Quotidiano)
Claudio, ti allego il commento che ho fatto in risposta al post di Orioles sul “Fatto quotidiano”.
“Caro Riccardo, vivo a Genova da più di trent’anni ma sono nato a Misterbianco.Ho regalato alla più importante biblioteca della città, la Berio, l’intera collezione de “i Siciliani” perché ritenevo giusto che chi lo volesse potesse leggere quello che Pippo, Tu, Claudio, Miki, Antonella scrivevate e rendersi conto di quello che rischiavate scrivendolo.
Da quello che leggo non mi sembra, però, che Crocetta abbia detto di essere il nuovo Fava ma, più semplicemente, di essere un Fava vivo(anche perché sotto protezione).
Sai meglio di me che in Sicilia i “morti che camminano” sono tanti e devono essere protetti in quanto la mafia non ha fretta, può aspettare e colpire quando vuole, come con Leonardo Vitale e tanti altri.
Con immutata stima”
Penso che possa valere anche per te.
Egregio signor Fava, premetto che non sono un “crocettiano” e di aver votato nelle ultime consultazioni il M5S. Non posso, comunque, disconoscere da “gelese acquisito” lo spessore e il merito antimafia che Crocetta ha avuto ed ha. Abbia anche Lei l’onestà intellettuale di ammettere che si tratta di un uomo che rischia quotidianamente la vita. Il fatto che sia riuscito a polarizzare i voti della Sinistra, a discapito suo, non dovrebbe renderla nervoso. Si ricordi che i siciliani e gli italiani non voteranno per una forza estrema… Lo accetti. Perchè ha ritenuto la metafora di Crocetta una forzatura? Forse non è un uomo condannato a morte dalla mafia come tutti i martiri della mafia? Dobbiamo aspettare che l’ammazzino per riconoscerlo? Ha ragione nel dire che Giuseppe Fava non è un trofeo… Ci mancherebbe che lo fosse!! Ma non dovrebbero nemmeno esserlo tutti gli altri grandi martiri della mafia da parte di fratelli, figli e nipoti, inutili depositari di una sorta di copyright senza senso. Quante carriere giornalistiche e politiche vedo in giro. Quelle realtà sono i veri “trofei” che dovrebbero indignarla e non una frase metaforica che realmente corrisponde ad un operato di trincea come quello di Crocetta.