domenica, Novembre 24, 2024
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RESISTENZA RESISTENZA!

La signora Meloni “Sul fascismo – va dichiarando – ho detto tutto”. Ma tace sulla storia del suo partito, che è di chiara e esplicita origine fascista. Il simbolo dei “fratelli” d’Italia è infatti ancora la fiamma del Movimento sociale italiano, che aveva le sue radici nella repubblica di Salò. Che serviva gli occupanti nazisti nelle stragi di civili innocenti da nord a sud.

Quando, due anni fa, il centro-destra (che in realtà è una destra secca e totale) vinse le elezioni, il giorno dopo secondo noi si riunirono: “Abbiamo stretto la cinghia – si sono detti – per tanti anni. Ma ora finalmente ci fossiamo vendicare!”.

E giù con la censura alla libera informazione, coi “dibattiti” tv in cui non si può rispondere al governo, con le megamulte ai giornalisti “eccessivi”, e giù coi manganelli addosso alle ragazze e ai ragazzi (ma senza dimenticare le professoresse) dei licei, ai giovani e meno giovani pacifisti, a chi ha qualcosa da dire sul futuro del pianeta, e in genere a chi va in piazza per dire agli altri qualcosa. .

E giù contro la legge 194 che permette (in teoria) alle donne di salvarsi dall’aborto clandestino e dalle associazioni integraliste che si definiscono “pro vita” e poi magari sono favorevoli alle guerre.

E giù contro gli omosessuali, le lesbiche e chiunque voglia vivere il corpo a modo suo, e avanti con l’omofobia selvaggia di stampo fascista per la gloria della “itala mascolinità”.

E poi, come da buona tradizione fascista, favorire i padroni e la Confindustria, aggredire la classe operaia e – alla faccia di Dio, della patria e della famiglia” impoverire le famiglie dei quartieri popolari che servono solo come bacino di voti comprati per un pacco di pasta. E infine, volare dai dittatori dei paesi costieri (Egitto, Libia, Tunisia, ecc.): “Caro dittatore, io ti do miliardi di euro e tu mi fai il lavoro sporco afferrando gli emigranti che vengono da giù prima che ci arrivino sulle coste italiane”.

E un governo così dovrebbe fare antimafia? Stornando i soldi del Pnrr dal recupero dei beni mafiosi (con cui si potrebbe dare lavoro a tanti giovani) al finanziamento dei padroni?”.

“Va bene – magari rispondi tu – ma, caro signor giornalista, queste cose le hanno fatte anche i governi di centrosinistra!”.

Giusta critica che non possiamo smentire.

E allora? Allora non bastano i fiori sotto le lapidi del 25 aprile. La cosa da fare oggi, chi vuole ricordare le partigiane e i partigiani, è fare una resistenza anche noi, senza armi e pacifica, ma decisa, concreta e senza ipocrisie. Tutte le volte che subbiamo o vediamo subire ingiustizie, quando la brutta politica dei partiti corrotti ci impoverisce, quando la mafia ci opprime. “Resistenza resistenza!”, non una volta soltanto ma tutti i giorni.

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