“Vuoi parlare? Paga!”
Catania, 300 euro per un banchetto informativo dentro l’Università. Il tariffario sugli spazi pubblici scatena la protesta degli studenti
Da 250 a 2mila euro per usufruire degli spazi all’interno dell’Università di Catania. Il Cda dell’ateneo ha approvato a fine maggio un tariffario che colpisce tutti indiscriminatamente.
Sei un’azienda o un’associazione studentesca? Poco importa, bisogna pagare lo stesso. Il primo caso, nell’ex facoltà di Ingegneria, ha scatenato le proteste del Movimento studentesco catanese, che hanno costretto il rettore ad una parziale marcia indietro. «Quello che è successo è antidemocratico – denunciano gli studenti – adesso serve un regolamento chiaro».
Sei un’associazione studentesca e vuoi allestire un banchetto informativo all’interno dell’Università di Catania? Dal 25 maggio si dovrà pagare un contributo che varia dai 250 ai 2mila euro e chiedere l’autorizzazione con un preavviso di almeno due mesi.
Il Consiglio d’amministrazione dell’Ateneo catanese ha approvato nel corso dell’ultima seduta un tariffario che stabilisce nuove e stringenti norme sull’uso degli spazi pubblici dell’Università. Le regole però colpiscono tutti indiscriminatamente: soggetti esterni all’Ateneo, pubblici e privati, singoli e associazioni, compresi gli studenti e il personale universitario, pur con qualche differenza.
I primi a farne le spese sono stati gli studenti della neonata associazione Ingegneria Fuori Campo, a cui l’ateneo ha recapitato una richiesta di pagamento di 300 euro per l’allestimento di un banchetto informativo nel cortile della Cittadella universitaria, sede delle facoltà scientifiche. Due ore in tutto.
La richiesta ha scatenato le proteste degli studenti, con occupazioni e manifestazioni di solidarietà ai futuri ingegneri, che hanno costretto il rettore Antonino Recca a fare una parziale e tardiva marcia indietro.
«Considerato che l’evento organizzato da questa associazione è di interesse per la comunità studentesca, si revoca la richiesta di contributo», ha comunicato il rettore.
Troppo poco per il Movimento studentesco catanese, che chiede un «regolamento chiaro» sulla concessione degli spazi universitari. Per questa volta è andata bene, ma il tariffario rimane e non è chiaro cosa succederà nel futuro in situazioni simili.
Nella seduta del 25 maggio il Cda dell’ateneo catanese ha previsto tariffe diverse in base allo spazio che si intende utilizzare e alla durata dell’attività. Le cose cambiano se si tratta di un giorno festivo o feriale, se l’attività si svolge di giorno o di sera.
Si va da un minimo di 250 euro per un’aula con meno di 50 posti in un giorno feriale, ad un massimo di 2mila euro per i pezzi pregiati del patrimonio immobiliare dell’Università, come il Chiostro di Levante del settecentesco monastero dei Benedettini o l’Orto Botanico.
Nessuno però aveva pensato ad avvisare studenti, docenti e personale universitario che solo per caso sono venuti a conoscenza del nuovo regolamento, grazie alla vicenda dell’associazione Ingegneria Fuori Campo.