Amazonas: gli ultimi indios
di Antonio Vermigli – con Frei Betto
Indios Yanomami – depredati dai “garimpeiros” cercatori di oro e fatti morire senza nessuna assistenza da parte del governo.
In questo articolo parlerò, dei popoli nativi che abitano la Terra Indigena Yanomami (TIY), con i cui leader sono in contatto.
Abbiamo visto anche noi le terribili immagini degli Yanomami vittime della fame e dell’abbandono genocida del governo Bolsonaro. La visita di Lula nei territori Yanomami, abitati da 30,4 mila indigeni, ci ha mostrato le condizioni disastrose in cui versa questo popolo eroico la cui esistenza è minacciata da denutrizione, estrazione illegale di oro e narcotraffico. In questi ultimi 4 anni sono morti 570 minori, con meno di 5 anni, per cause che si sarebbero potute evitare.
Il Ministero della Sanità ha dichiarato lo stato di Emergenza nella Salute Pubblica Nazionale per combattere la mancanza di assistenza sanitaria. Ha istituito un Centro Operativo di Emergenza (COE – Yanomami), coordinato dalla Segreteria per la Salute Indigena (SESAI).
Il piano per sterminare gli Yanomami ha avuto inizio già 30 anni fa, quando Bolsonaro, nel suo primo mandato come deputato federale, presentò una bozza di decreto legislativo perché non avesse più effetto la omologazione della riserva indigena Yanomami.
Il 16 aprile del 1998, Bolsonaro tenne questo discorso alla Camera dei Deputati: “La Cavalleria brasiliana è stata molto incompetente. Competente fu, invece, la Cavalleria nord-americana, che nel passato ha decimato i suoi indios e, al giorno d’oggi, il paese non ha più questo problema”. Nella campagna presidenziale del 2018 aggiunse con forza: “Non ci sarà neanche un centimetro contrassegnato come riserva indigena”. Eletto presidente, nel 2020 propose il Progetto di Legge 191, firmato anche dall’allora ministro della Giustizia Sergio Moro, in cui autorizzava l’estrazione illegale (garimpo) e le imprese agricole nelle terre indigene. Gruppi di pressione della società civile ne impedirono l’attuazione. Bolsonaro ignorò ben 21 lettere ufficiali di richiesta di aiuto fatte dagli Yanomami [tra novembre 2020 e maggio 2022].
A maggio di questo anno la Terra Indigena Yanomami completerà 31 anni dalla sua omologazione. Localizzata tra gli stati di Roraima e Amazonas, è la maggiore area destinata ai popoli indigeni nel Brasile, con 9,6 milioni di ettari di foresta. In essa vivono 700 persone di etnia Ye’kwana e circa 29 mila nativi di etnia Yanomami, distribuiti in 321 villaggi.
Gli Yanomami sono uno tra i maggiori popoli indigeni del pianeta che ancora conservano il loro modo di vita tradizionale. Costituiscono un insieme culturale e linguistico composto da sei lingue differenti: Yanomam, Yanomami, Sanöma, Ninam, Yaroamë e Yanoma.
Questo gruppo de cacciatori e agricoltori è considerato un “popolo di recente contatto”. Il suo avvicinamento alla società non indigena è avvenuto nella seconda metà del secolo XX. E da subito fu segnato da epidemie che decimarono molte comunità. Tra il 1974 e il 1976, l’apertura della strada Perimetrale Nord ebbe un impatto assai negativo sui gruppi che abitavano ai margini dei fiumi Ajarani e Lobo D’Almada. Nella prima decade del 1980, il territorio Yanomami fu invaso da 40 mila garimpeiros [cercatori illegali di oro (n.d.t)], e questo causò la morte di un numero altissimo di indigeni e un impatto ambientale negativo molto forte.
Dopo la omologazione della TIY, [Terra Indigena Yanomami] nel 1992, e l’istituzione del servizio sanitario di zona, si ebbe un aumento della popolazione. Tuttavia, in questi ultimi anni c’è stata una nuova invasione della TIY.
Il Sistema di Monitoraggio del Garimpo Illegale nella Terra Indigena Yanomami documenta che, nel 2020, l’estrazione illegale avanzò del 30%. È stato l’anno in cui si è estesa con maggiore intensità. Tra gennaio e agosto del 2021, la crescita delle cicatrici del garimpo nella TIY fu di 694,61 ettari, che aggiunti a quelli dell’anno precedente fanno un totale di 2.933,95 ettari di Terra Indigena distrutta. Questa crescita corrisponde a un aumento del 31% rispetto al dicembre de 2020, e supera il totale osservato durante tutto il 2020, e che fu approssimativamente di 500 ettari.
I leader indigeni riferiscono forte degrado ambientale, inquinamento dei fiumi, perdita di cibo, specialmente quello derivante dalla caccia e dalla pesca; ma anche l’aumento del consumo di alcool e droga in quelle comunità in cui l’estrazione illegale di oro è più intensa; la corruzione dei capi locali; la crescita dei conflitti armati con i garimpeiros; lo stupro e la prostituzione delle donne indigene.
Si stima che vi siano più di 20 mila garimpeiros che svolgono attività illegale nella TIY. Yanomami e Ye’kwana hanno il fondato timore che presto i garimpeiros utilizzeranno armi più sofisticate.
Nel giugno 2020, due Yanomami della comunità Xaruna, regione fluviale del Parima, furono assassinati da un gruppo di garimpeiros armati.
Nel febbraio del 2021, un conflitto armato nella comunità Helepe, nel territorio del fiume Uraricoera, portò alla morte di un garimpeiro colpito da una freccia e al ferimento di uno Yanomami.
Nel maggio del 2021, la comunità Yakepraopë, nella regione di Palimiu, anch’essa situata ai margini del fiume Uraricoera, fu attaccata con armi da fuoco da garimpeiros fortemente armati, determinando la fuga degli operatori sanitari. Uno Yanomami fu colpito di striscio, e due bambini morirono soffocati durante la fuga. Gli attacchi continuarono per più di un mese, senza alcuna protezione da parte dello Stato.
La tragicità di questi episodi mette in evidenza la fragilità delle comunità nei confronti delle frequenti invasioni dei garimpeiros. A questo si aggiunge la totale mancanza di assistenza sanitaria tra i popoli indigeni durante il governo Bolsonaro. Si sono moltiplicate le morti per malaria. A causa della presenza dei garimpeiros – circa 20 mila, che fanno 40 voli al giorno -, nel 2020 aumentarono i casi di Covid-19 nella TIY, nonostante l’Ordinanza nº 419, del 17 marzo 2020, da parte della Funai, che stabiliva mezzi di prevenzione della malattia e limitava l’ingresso nel territorio per le sole attività essenziali.
Nel 2021, le infezioni respiratorie tra gli indigeni aumentarono del 250%. Assai frequenti sono i casi gravi di diarrea. Inoltre, in tutto il territorio è esplosa la malaria, facendo la sua comparsa anche in quei posti da cui era già scomparsa; ed è stata questa la principale co-morbilità associata alle morti per Covid-19.
Nel 2022, nell’Ospedale Pediatrico di Boa Vista (Roraima), sono stati internati 703 bambine e bambini denutriti, affetti da diarrea cronica, polmonite e malaria, quasi due casi al giorno. Di queste/i 99 sono morti. Per la Unità di Terapia Intensiva sono passati 65 indigeni. A gennaio 2023 sono stati internati 96 bambini yanomami.
I capi indigeni riferiscono e denunciano molti casi di denutrizione infantile, specialmente laddove è più presente l’estrazione illegale di oro: i fiumi sono contaminati [dal mercurio] e l’acqua viscosa e sporca pregiudica la pesca.
Hutukara, fondata nel 2004, è l’Associazione della Terra Indigena Yanomami più conosciuta a livello nazionale e internazionale, soprattutto grazie all’attività del suo presidente, Davi Kopenawa Yanomami, nella lotta per la difesa dei diritti dei popoli indigeni.
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Per sostenere gli Yanomani
Con quanto verrà raccolto in questa campagna, l’ Associazione appoggerà le comunità, e creerà un fondo per fare fronte alle emergenze, come detto sopra.
Il tuo aiuto, anche solo di pochi euro, verrà trasformato in “paniere della spesa” con alimenti adeguati alla cultura alimentare dei popoli che abitano la Terra Indigena Yanomami; e anche un kit con attrezzature, prodotti per l’igiene, materiale per la pesca e utensili industriali, di cui gli Yanomami hanno attualmente bisogno. Inoltre il denaro raccolto servirà per incrementare azioni sanitarie, come l’invio di test rapidi per il Covid e/o la malaria, e per la cura di pazienti internati nei dispensari che si trovano nella TIY e/o nella “Casa per la Salute dell’Indio” e nell’Ospedale Pediatrico Sant’Antonio, che si trovano nella capitale Boa Vista.
Il denaro raccolto potrà anche essere utilizzato per permettere i viaggi dei capi tradizionali e/o dei rappresentanti delle associazioni per denunciare casi di violenza e di violazione dei diritti umani.
Fraternamente, frei Betto
Chi è disponibile può effettuare il versamento su uno dei conti che trovi sotto, sarà nostra cura inviarvi il risultato della nostra solidarietà. Antonio
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“Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.
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