lunedì, Novembre 25, 2024
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Fuorisede al Sud

di Enza Cannizzaro

Vivere e studiare a Roma: concludiamo l’inchiesta occupandoci degli studenti che hanno scelto di rimanere al Sud e studiare nella propria regione. Stessi disagi e problemi per la casa, ma a minor prezzo e più vicino. La maggior parte, tutto sommato, rifarebbe la scelta di restare

Questa volta scendiamo al Sud, principalmente in Sicilia e in Sardegna. Ad un campione di 40 studenti che hanno scelto di studiare negli atenei della regione di residenza, e che per farlo hanno avuto la necessità di prendere alloggio nella città sede dell’ateneo, ho chiesto di rispondere alle stesse domande poste precedentemente ai colleghi che studiano nella capitale. E allora, costi, contratti e condizioni delle abitazioni offerte come case per studenti. Ma ho chiesto anche perché hanno deciso di rimanere nella propria regione e se sono pentiti di questa scelta. Incominciamo.

Nella tua regione quali sono i costi di una stanza singola o di un posto letto in camera condivisa?

Il 93% dei ragazzi vive in una stanza singola, il cui costo medio è intorno ai 180 euro mensili. Il restante 7% che vive in una camera condivisa paga in media 160 euro al mese, solo 20 euro in meno. Quest’ultimo dato, insieme al fatto che nelle città del Sud i costi dell’affitto di una camera singola sono meno della metà rispetto a quelli di Roma, spiega perché rispetto ai colleghi fuorisede si dimezza il numero di studenti che condividono una stanza.

Quali sono i disagi nella casa in cui vivi

Un ragazzo su sette afferma di non avere riscaldamenti in casa. Un ragazzo su nove lamenta la presenza di un solo bagno e la scarsa manutenzione con conseguenti problemi di umidità e disponibilità di acqua sanitaria. Due ragazzi su sette non lamentano alcun disagio.  In linea di massima i disagi presenti al sud sono identici a quelli lamentati da studenti fuorisede domiciliati nella regione Lazio.

E i confort?

I principali confort elencati dai ragazzi sono la vicinanza dell’abitazione al centro città, la presenza di più bagni e la luminosità e ampiezza della casa. Ma anche qui, come abbiamo già avuto modo di vedere con i colleghi fuorisede, vengono definiti “confort” anche il forno, la lavatrice, i climatizzatori o i riscaldamenti, che invece dovrebbero essere necessità garantite.

l tuo canone di locazione ha un contratto?

Il 20% degli intervistati afferma di non avere un contratto e di pagare l’affitto in nero. Dato lievemente più alto rispetto alla regione Lazio (16%).

Quanto è vicina la tua università dalla tua abitazione e come la raggiungi?

A questa domanda, il 75% dei ragazzi afferma di raggiungere l’università a piedi impiegando mediamente in 10 minuti. La restante parte impiega lo stesso tempo in metro o in autobus, molti di loro usufruiscono di abbonamento annuale di questi mezzi di trasporto al costo di 30 euro, prezzo agevolato grazie a convenzioni con le rispettive università. La grande differenza con la città di Roma, in particolare per gli studenti che frequentano le lezioni in sedi dislocate della Sapienza sta nell’utilizzo dell’auto, del tutto ridotto al sud.  

Quali mezzi utilizzi per tornare nella tua abitazione di residenza? E che costi hanno?

Tutti gli studenti intervistati utilizzano treno e autobus per tornare dalle proprie famiglie, spendendo in media solo 5 euro. Evidente e ovvia è la differenza dei costi e tempi rispetto a noi studenti fuorisede che dalla regione Lazio dobbiamo raggiungere la nostra regione di residenza in aereo o con numerose ore di treno e autobus.

Ricevi aiuti economici dalla tua regione?

Solo il 19% dei ragazzi afferma di percepire la borsa di studio erogata dall’ERSU della propria regione.

Studiare nella tua regione è una tua scelta o è dato da cause esterne?”

Tre ragazzi su quattro hanno scelto liberamente di studiare nella propria regione. Il restante 25% afferma di studiare nella propria regione a causa dell’eccessiva differenza dei costi di affitti e trasporti nella vita da fuorisede in regioni del Centro-Nord.

Tornando indietro, riconfermeresti la tua scelta o sceglieresti di studiare al Centro-Nord? E se scegliessi di cambiare, quale motivazione ti spingerebbe a farlo?

Il 71% dei ragazzi intervistati confermerebbe la scelta di studiare al Sud. Gli altri hanno confessato invece che, tornando indietro, sceglierebbero di partire ed immatricolarsi in atenei del Centro-Nord. Tra i principali motivi che orienterebbero la scelta di partire ci sono la carenza dei servizi pubblici, disorganizzazione e la qualità della didattica erogata. Molti hanno avvertito di non studiare in atenei prestigiosi rispetto ai colleghi fuorisede. Alcuni di loro lo farebbero a prescindere da tutto questo, ma unicamente per cercare nuovi interessi o per una maggiore apertura mentale che troverebbero in una città del Centro-Nord.

E siamo alle conclusioni. Nel nostro paragone tra Roma e città del Sud le difficoltà della vita da studenti universitario sono molto simili, se non uguali, anche riguardo contratti e ai pagamenti in nero dell’affitto. Ma la grande differenza però sta nel costo della vita, che è dimezzato al sud rispetto alle regioni del Centro-Nord. E per quanto la maggior parte degli studenti sia contenta della scelta di rimanere in regione, per molti di loro la loro scelta è solo frutto della mancanza di potere economico delle proprie famiglie. Torniamo da dove siamo partiti: nell’anno accademico 2021/2022 si sono immatricolati 21546 studenti negli atenei della Regione Sicilia. Il 29% di loro (circa 6200 studenti), potendolo fare, avrebbe optato per la scelta di lasciare la propria terra. Sommandoli ai 6000 che lo hanno fatto, quasi uno studente su due studierebbe fuori dalla Sicilia.

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