giovedì, Novembre 21, 2024
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Terra di orchi

L’Italia in  testa nelle classifiche del turismo sessuale in Asia e in Sudamerica. E adesso il caso di Mondragone, coi piccoli bulgari comprati per pochi soldi dai pedofili locali.

Maxi blitz con 50 perquisizioni e arresti in quindici regioni contro la pedopornografia online, così è iniziato il mese di luglio. Dopo mesi di indagini, ricostruzioni e “pedinamenti” online la Polizia Postale il 4 luglio ha stroncato una rete pedofila che coinvolgeva larga parte del territorio italiano: solo una delle tante, a documentare l’orrore quotidiano nelle nostre città e la vastità di reti criminali su scala nazionale ed internazionale. Passano gli anni e l’Italia continua costantemente a svettare nella classifica mondiale del turismo sessuale, 80.000 ogni anno coloro che partono dall’Italia per alimentare questo disumano business che sfrutta in gran parte minorenni soprattutto nel sud est asiatico e in America Latina. Già oltre vent’anni venne documentato come a Fortaleza, in Brasile, e in alcune delle più gettonate mete turistiche del continente ogni anno giungono migliaia di italiani in business class per partecipare ad aste di bambine.

Il web, i social e le app di messaggistica sono ormai gli strumenti più utilizzati: “in piena pandemia (solo nel mese di marzo e inizi aprile)  Meter ha documentato e denunciato alle forze dell’ordine una crescita allarmante delle chat degli orrori durante il lockdown: «Sono 178 (con una crescita del 40%) le segnalazioni che Meter (dal 1° marzo al 17 aprile) ha inoltrato non solo alle forze di Polizia, sia italiana che estera, ma anche a vari server provider sparsi in tutto il mondo – ha reso noto l’associazione -. Le chat sono state 234 con profili sospetti in varie piattaforme; migliaia di decine di video e basti pensare solo a due segnalazione contenenti 34.252 foto che corrisponderebbero a circa 30mila bambini già vittime di violenze sessuali”.

Nelle scorse settimane l’Italia intera ha “scoperto” l’esistenza dei palazzi “ex Cirio” a Mondragone: il focolaio del nuovo coronavirus, soprattutto tra i bulgari che vi si trovano ammassati e ghettizzati, ha mobilitato persino per due volte in una settimana l’ex ministro degli interni Salvini, la grande stampa vi ha dedicato giornate intere. Ora pare dimenticato tutto. Ma i drammi, gli orrori, gli sfruttamenti, la marginalizzazione e la ghettizzazione sociale c’erano, ci sono e ci saranno ancora. Alimentata con il sudore e il sangue di persone schiavizzate E non solo nei campi.

A Mondragone gli orchi hanno sfruttato per anni bambine e bambini per il più turpe business criminale possibile. Le orde politiche, mediatiche e social che hanno “scoperto” quei palazzi di Mondragone dopo l’esplosione del focolaio non hanno detto mezza parola e ignorato totalmente e vergognosamente quanto accaduto nelle settimane precedenti: tre italianissimi orchi condannati per sfruttamento della prostituzione minorile.

«Le 62 pagine della sentenza – scrive Antonio Mira su Avvenire che denunciò per primo nell’ottobre di due anni fa – sono un colpo allo stomaco, un tuffo nel baratro della peggiore depravazione. Le numerosissime intercettazioni telefoniche e ambientali, corredate da videoriprese, sono esplicite, crude, violente. Gli incontri, i rapporti sessuali, i commenti successivi tra i tre, sono un libro dell’orrore. Una raccolta di prove, frutto dell’efficace lavoro dei carabinieri di Mondragone, che inquieta. Soprattutto le parole dei tre complici. “Il linguaggio è forte, violento e crudo – scrive ancora il Gip – ed esprime tutta la convinzione di poter utilizzare impunemente i minori, per soddisfare un insaziabile appetito sessuale“».

Gli imputati nei confronti dei bambini vittime hanno avuto un atteggiamento – scrive sempre il gip – «tracotante, prepotente, arrogante: sono ripetute e frequenti le espressioni “carne da macello”, “usa e getta”, “bocconcini belli”, utilizzate nei confronti dei minori, espressione e manifestazione della assoluta mercificazione che delle vittime è stata fatta dagli imputati». Uno di loro, scrive il magistrato, lancia invettive contro gli extracomunitari, le Ong e le case famiglia: “…allora fa bene Salvini che ora ci da una stretta a questa gente”.

Dopo le prime inchieste di Mira si scatenò il negazionismo e in molti accusarono il giornalista di voler infangare Mondragone, l’inchiesta del 10 ottobre 2018 si concluse ricordando che in quella zona ci sono camorristi già autori di gesti razzisti e che «i clan stanno rialzando la testa, anche grazie all’uscita dal carcere di alcuni esponenti dopo lunghe carcerazioni. Tornati e non cambiati. Sentono l’aria e ne approfittano. Intanto però, nessuno vede cosa accade sul lungomare. Intolleranti con gli immigrati, tolleranti con chi compra i ragazzini.

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