Diario della fase uno
Questo volumetto è il contributo delle giovani redattrici dei Siciliani – la quinta generazione del giornale fondato da Giuseppe Fava – alla libera informazione in un momento difficile del nostro popolo. Difficile, ma affrontato in complesso con spirito di disciplina e di solidarietà. Certo, fra molti mugugni, che non vanno però confusi con l’irresponsabilità di coloro che, per carriera politica o per semplice vanità, di questo drammatico momento non hanno colto che l’occasione di mettersi in mostra o con un eccesso di critica o con un eccesso di autorità.
Le nostre redattrici, nelle loro cronache, non si sono occupate di costoro ma dall’umile vita quotidiana di coloro che – uomini e donne, giovani e anziani – si sono trovati improvvisamente ad affrontare una prova durissima, come tanti altri italiani nella nostra storia; e come loro l’hanno affrontata onorevolmente, con coraggio, a occhi aperti.Molti – come sempre, nella nostra storia – hanno pagato l’adempimento del dovere con la vita, spesso lasciati soli e con poveri mezzi da chi avrebbe dovuto provvedere. Soldati con le scarpe rotte, generali sabaudi e popolo paziente – l’Italia, spesso ma non per sempre, è anche questo.Questo libro riassume la Fase Uno, passata – anche stavolta – per un otto settembre. Adesso comincia però la fase due, che attende il suo venticinque aprile, il suo cambiamento sociale e la sua resa dei conti. Chi vuole, comprenderà facilmente perché, in questo spirito, questa cronaca di una fine e di un principio la stiamo facendo uscire proprio il Primo Maggio.