Mancano i materiali medici , ma la gente chiede armi
Una testimonianza dal Massachusetts.
Se il coronavirus, fino a due settimane fa, sembrava essere solo una grave influenza, ora mostra la sua pericolosità in tutto il mondo, arrivando anche negli Stati Uniti.
“Ci viene detto di non uscire e la maggior parte delle persone lavora da casa, ma non io. Sono una cameriera e il ristorante in cui lavoro ora è chiuso, è un periodo difficile economicamente” racconta Lisa. “Ogni giorno si registrano nuovi casi di contagio, ma i virologi pensano che il picco del virus lo avremo tra sei settimane. Però la gente è preoccupata e solo ieri sono state presentate diecimila domande di disoccupazione, di solito la stima è di cinquecento al giorno.”
“Le scuole sono state chiuse e forse non riapriranno più per quest’anno, la maggior parte degli studenti, infatti, ha iniziato le lezioni online” – continua Lisa al telefono – “ora sono al supermercato e gli scaffali della carta igienica sono tutti vuoti. Ci avevano raccomandato di non fare grandi quantità di spesa e di andare solo una volta alla settimana, perché le farmacie e i negozi di alimentari sono aperti. Eppure, il supermercato in cui mi trovo è stato svaligiato.”
“Ma non solo i supermercati e le farmacie sono al momento aperti in America”- spiega Lisa- “La vendita di armi e munizioni è aumentata a causa del coronavirus. A Los Angeles la gente fa la fila fuori dai negozi. Io trovo incivile questo comportamento: c’è il rischio di sparare alla gente per il cibo ed altri beni di prima necessità, è terribile. Una crisi rende le persone davvero egoiste ed arrabbiate” afferma Lisa.
“Il tampone costa circa tremila dollari, ma l’accertamento è un’altra storia” – conclude Lisa – “Un dottore ordina il controllo solo se si hanno certi sintomi, non si può richiedere un test senza una ragione. Per quel che so io, nessuno sta pagando al momento per il controllo, ma chi ha la fortuna di avere un’assicurazione medica, non si deve porre il problema del costo.”