domenica, Novembre 24, 2024
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Quel che resta di Milano

Milano città chiusa

Racconto delle ultime due settimane nel cuore della Lombardia.

“La città e le persone sono tramortite: una città come Milano è una città in cui si lavora e, fuori dal lavoro, si partecipa alla vita sociale della città, il che significa grande volontariato, associazionismo, centri sociali, attività culturali, teatro, musica e convegni di tutti i tipi. Tutto questo ha subito un’interruzione totale, creando sbigottimento” spiega al telefono preoccupato Giuseppe Teri,  della scuola di formazione Antonino Caponnetto di Milano, raccontando i giorni intensi vissuti da tutti i milanesi.

La battuta d’arresto che ha colpito il capoluogo lombardo, ha costretto i suoi cittadini a fare i conti con un’insolita realtà fatta di scetticismo e lentezza, entrambe mai sperimentate così intensamente prima, a causa dell’inarrestabile energia che contraddistingue una città come Milano: “Si respira un clima di diffidenza.” – dice secco Giuseppe – “Ho parlato con un signore che gestisce un bar, mi ha detto: “Al bar non vado. I miei dipendenti vanno ad aprire, ma ci sono pochissimi clienti.” Mi raccontava anche che i suoi figli, che sono piccoli, sono fossilizzati: non vanno a scuola, non vanno in piscina, non incontrano altri bambini e non vanno ai giardinetti.” – continua Giuseppe con tono cupo e dispiaciuto – “È difficile spiegare ai bambini questa nuova situazione, perché in una città come Milano questo arresto improvviso incide abbastanza. Non è che nelle strade non c’è nessuno, Milano non si può bloccare, però si evita molto di incontrarsi e, rispetto al solito, c’è molta meno gente che gira. Il dinamismo caratteristico di Milano è ai minimi storici.”

E mentre sempre più persone scappano dalle zone rosse per rientrare al Sud dalle loro famiglie, non sono poche le domande che sia Giuseppe e gli altri abitanti delle regioni colpite maggiormente dai casi di contagio da coronavirus si pongono: “C’è un maggiore timore ad incontrarsi, le persone ci rinunciano. Anche le riunioni saltano: Libera ha chiuso la sede e tutte le associazioni tendono a non far funzionare nemmeno le loro di sedi. Ci ritroviamo in una fase in cui c’è un punto interrogativo su tantissime cose.”

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