C’è panchina e panchina
Barboni. A Birmingham il famoso pittore viene a dipingere la tua panchina e ti fa dare un un sacco di roba dai passanti. A Catania alla tua panchina viene solo una guardia. E ti caccia via.
Ryan è un barbone e vive nella fredda Birmingham, la terra dei poveri difesi da Robin Hood. Ogni giorno si sveglia sulla stessa panchina, sperando di trovare accanto a sè qualcosa di caldo che possa fargli dimenticare il freddo che ha patito tutta la notte, basterebbe una cioccolata calda o un caffè bollente. Vaga per la città tutto il giorno, in cerca di qualche soldo, alla sera lo aspetta sempre lei, la sua panchina. La notte del nove dicembre è insolita, Ryan si accorge che c’è qualcosa di diverso a “casa sua”. Per mano di uno sconosciuto è diventato Babbo Natale, trasportato dalle sue renne in cielo per far avverare i sogni altrui, mai i suoi.
Disteso lungo lungo sulla panchina Ryan si sente osservato, un uomo incappucciato lo sta riprendendo dietro dei cespugli. Preso dal sonno si addormenta e il giorno dopo appare su tutti i giornali inglesi. Dietro l’opera, che qualcuno potrebbe definire atto vandalico, si nasconde Banksy, l’artista migliore dei nostri tempi che accompagna la sua bravura alla denuncia sociale, questa volta ha voluto dare sostegno ai senzatetto. “Nei venti minuti in cui abbiamo filmato Ryan su questa panchina, i passanti gli hanno offerto una bevanda calda, due barrette di cioccolato e un accendino, senza che lui non chiedesse mai niente”, racconta lo street artist.
A Catania i barboni ci sono, ma nessuno dipinge per loro. Al massimo gli viene assegnata una multa per la battaglia anti-bivacco. Altre volte invece vengono lasciati lì dove sono, a morire di freddo. Passando per via Etnea, ad esempio, si vede sempre lo stesso barbone che ha ormai la residenza di fronte al negozio Wycon, sta lì con le sue coperte, girato dall’altra parte. Nessuno mai gli ha offerto qualcosa, accelerano il passo se lo incrociano.
Se si scende verso Piazza Università si incontra l’uomo clown che possiede solo un naso rosso per combattere il freddo di questi giorni, il cappello l’ha dovuto posare a terra per chiedere qualche soldo. Ha sempre buone parole per tutti: “Buongiorno bella signorina. Buongiorno signore, bella giornata oggi.” La gente passa e ripassa, ma ha fretta. “I don’t want a lot for Christamas” fa la musichetta. “Vorrei sorride anch’io” risponde lui