giovedì, Novembre 21, 2024
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Musica contro la mafia

Alessandro Sipolo tra musica d’impegno civile, d’autore e sonorità africane e latine

“Un altro equilibrio nasce da una vecchia foto di mio padre, di un uomo in camicia che cammina sulle mani: estro e serietà, in equilibrio precario cercando di rompere le convenzioni”.

Alessandro Sipolo, cantautore bresciano, si rifà alla tradizionale dei cantautori italiani ma vi mescola elementi della world music: i suoi brani sono realizzati insieme a musicisti stranieri come Omar Ghazouli, Habibou Camara e Dudù Kouate, regalando sonorità latine e africane. “Un altro equilibrio” – il  suo terzo Cd, di questi giorni –  è ricco di riferimenti letterari e filosofici, come in “Le città invisibili” e “SiSifo”, che si rifanno a Italo Calvino e Albert Camus.

“Il mito di Sisifo di Albert Camus – spiega Sipolo – è uno dei brani che mi rappresenta di più, dove c’è una riflessione sulla condizione umana e, più in generale, sui nostri tempi. Viviamo un momento storico molto complicato in cui le varie solitudini delle persone vengono espresse con molta aggressività. Ogni canzone è la ricerca di un equilibrio declinato in contesti diversi”.

Fin dall’inizio della sua vita di cantautore Alessandro Sipolo riflettere su tematiche sociali, a partire da esperienze personali: il primo cd nasce di ritorno da un lungo viaggio in Sud America col servizio civile internazionale. “Eppur bisogna andare”, del 2013, cui inizia un percorso di sperimentazione musicale e di introspezione personale. “Il Perù, dove ho vissuto per circa un anno – racconta Alessandro –  mi ha spinto a iniziare questo percorso. La sua multiculturalità e il fascino particolare della sua gente mi hanno spinto a dar forma a qualcosa su cui lavoravo da tempo”.

Con il secondo album, un anno e mezzo dopo il primo, Sipolo ottiene i primi riconoscimenti: “Eresie”, finalista al premio Tenco, ottiene il Premio Musicultura 2017. “Mani sulla città”, ispirato al film di Dino Risi, parla di mafie e abusivismo edilizio e gli dà modo di riflettere su tematiche a lui ben note.

“Dopo la laurea in Scienze politiche ho collaborato con l’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata della Statale di Milano, fondato e diretto da Nando dalla Chiesa. Alla Statale ho tenuto anche dei seminari, finché i miei impegni con la musica me l’hanno permesso. Penso che sia importante dar voce a temi, come la mafia al Nord, sconosciuti a molti fino a pochi anni fa ma diventati popolari  grazie all’impegno del professor Dalla Chiesa e dei tanti allievi da lui formati”.

Col suo nuovo cd Alessandro Sipolo intende far riflettere su un presente difficile, in cui si cercano equilibri complessi, sia personali che sociali. Per il secondo album segnò ben 110 date, da qui una pausa di riflessione prima dell’ultima fatica musicale. “Non so dove mi porterà questo nuovo cd, sto pensando di tornare a Parigi e Bruxelles, in giro per l’Europa”. “Però – aggiunge con convinzione -voglio rimanere a vivere in questo Paese che, nonostante le difficoltà, ha ancora tantissimo da dare”.

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