Il sequestro a Ciancio salverà l’ex Centrale del Latte di Catania
Confiscata la società che preparava la demolizione dello stabilimento per costruire tre palazzi di cinque piani.
Ciancio, forse, ha smesso di nuocere alla città. Dopo decenni di speculazioni edilizie e finanziarie che il Tribunale sostiene possano essere state finanziate coi soldi della mafia, le società del gruppo Ciancio sono in mano al Tribunale che può decidere di mettere fine al saccheggio del territorio.
Il 23 ottobre 1954 fu inaugurata a Catania la Centrale del Latte, uno stabilimento industriale posto alle spalle della circonvallazione, in via Battista Grassi. La centrale raccoglieva, pastorizzava e imbottigliava in vetro il latte proveniente dagli allevamenti catanesi. La centrale del latte chiuse intorno al 1973 e dal 1993 i locali di proprietà della famiglia Puglisi Cosentino, proprietari di Latte Sole e Gala, furono abbandonati.
La Centrale del Latte di Catania è uno dei pochi opifici storici rimasti a Catania e appartiene al patrimonio architettonico e culturale della città, citato come esempio nei convegni di architettura, è stato oggetto di tanti progetti di riqualificazione e valorizzazione, rimasti però solo su carta.
Il 27 ottobre del 2000, la società Iniziative Editoriali Siciliane Srl acquistò la Centrale del latte. La IES srl è una società fondata nel 1993, di proprietà per il 99% di Mario Ciancio e per l’1% di Rosa Emanuela Ciancio.
Il 2 agosto 2017 la IES Srl ha ottenuto dal Comune di Catania, con provvedimento firmato dai funzionari Felice Sapuppo, Salvatore Bonaccorsi e Biagio Bisignani, l’autorizzazione a demolire la Centrale del Latte di Catania per edificare tre palazzi di cinque piani a uso abitativo e commerciale.
Nessun parere della Soprintendenza ai Beni Culturali appare nel provvedimento di demolizione e costruzione. I lavori però non sono ancora iniziati. Un cartello col rendering dei nuovi palazzi è affisso al cancello ma nessun mattone è stato spostato. Ancora, nonostante l’abbandono e gli incendi, la Centrale del Latte è lì, integra, in piedi.
Ora la società che dovrebbe demolire quel pezzo importante di archeologia industriale e costruire i palazzi e le botteghe è amministrata dal Tribunale di Catania a seguito del decreto di sequestro e confisca che ha colpito il patrimonio di Mario Ciancio, riconosciuto socialmente pericoloso perché vicino a esponenti di Cosa Nostra.
È stato corretto l’iter per la concessione delle autorizzazioni edilizie, hanno ancora validità le certificazioni antimafia a corredo del progetto? La Centrale del Latte sarà salvata?
Bisogna bloccare tutto ed in fretta. Gli speculatori hanno già distrutto la citta di
Catania, fermiamoli. Forse qualche cosa potremmo ancora salvarla da questa gentaglia che imperversa immune da oltre un trentennio .