Un arancino per accogliere
Centinaia di persone si sono date appuntamento ieri sera al porto di Catania con degli arancini per mostrare il volto accogliente della città etnea.
Una iniziativa nata sui social media: post e tweet con l’hashtag #CataniaAccoglie per mettersi d’accordo e “uscire” fuori dal web per riunirsi davanti al molo dove è ormeggiata da due giorni la Diciotti, ufficialmente per scalo tecnico.
L’arancino è diventato un simbolo di solidarietà e accoglienza. “Avremmo voluto darli ai 177 migranti, ma ovviamente non ce lo hanno permesso” dice una manifestante. “Il cibo da noi in Sicilia è un modo per accogliere gli ospiti” raccontano. “Abbiamo mostrato pacificamente che Catania è aperta, solidale. La città vuol far capire il suo dissenso sugli ostaggi della Diciotti” dichiara uno degli organizzatori.
Nessuna bandiera di partito. Anche se durante la giornata si sono alternati alcuni esponenti politici: da Maurizio Martina (Pd) a Pippo Civati (Possibile), passando dal radicale Riccardo Magi.
La grande partecipazione ha portato anche alla “liberazione” di 27 minori stranieri non accompagnati, tra cui una ragazza, assistiti al molo da Croce Rossa, Unhcr e Save the Children. Rimangono a bordo 150 migranti: tra loro anche alcuni affetti da scabbia.
Continua intanto la prova di forza del ministro Salvini, che stavolta si scaglia anche contro il presidente della Camera Roberto Fico che aveva auspicato l’accoglienza di tutti i 177 migranti a bordo: “Tu fai il presidente della Camera io il ministro dell’Interno di un governo che ha un programma ben preciso. Lavoro bene con M5S al Governo ma Fico continua a dire il contrario degli altri esponenti pentastellati”.