Fateli scendere.
La nave Diciotti a Catania. Salvini tiene in ostaggio centosettantasette persone, le associazioni in manifestazione chiedono che vengano fatte sbarcare.
La nave Diciotti della Guardia Costiera italiana sei giorni fa ha salvato centosettantasette persone nel Canale di Sicilia. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha vietato che la nave italiana sbarcasse in un porto italiano per mettere finalmente in salvo i migranti. Fino a ieri, quando il Ministro delle infrastrutture Toninelli ha autorizzato l’approdo della Diciotti nel porto di Catania.
Il Ministro degli Interni però, contattando in fretta e furia il Prefetto della città, ha bloccato le operazioni di sbarco, già attivate da Prefettura e Comune, costringendo la Diciotti a una sosta solo tecnica. Nessuna persone è autorizzata, per ordine del Ministro, a toccare terra.
Dalle ore 22,50 del 20 agosto la nave della Guardia Costiera è ormeggiata al molo quattro del Porto di Catania, la polizia presidia l’area, impedendo a chiunque di avvicinarsi alla nave. Le donne, i bambini e gli uomini ormai esasperati da una settimana di attesa a bordo, stipati nell’area all’aperto della nave, seduti e sdraiati sul ferro del ponte, non sono ancora scesi. Salvini non vuole.
Le organizzazioni e le associazioni della città di Catania si sono subito mobilitate e hanno organizzato un presidio al porto per esigere dalle autorità che i 177 passeggeri della Diciotti siano fatti scendere e subito accolti dall’Italia.
Il comunicato delle associazioni:
Da molti giorni 171 donne, bambini e uomini, fuggiti dalla miseria, dalla guerra e dai lager libici dove hanno subito le violenze dei trafficanti di esseri umani, si trovano sulla nave della Guardia Costiera italiana Diciotti.
È inaccettabile la scelta del Governo italiano, e in particolare del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, di impedire lo sbarco nel territorio italiano delle 171 persone stremate e in precarie condizioni di salute.
Nessun obiettivo politico del Governo può giustificare l’utilizzo di centinaia di vite umane come arma di ricatto, considerate carne da macello, non vite e speranze ma numeri da distribuire o respingere.
Catania è città di solidarietà e accoglienza e vogliamo che il nostro porto sia immediatamente aperto e che le autorità lascino sbarcare le 171 persone dalla nave Diciotti.
Nessuna donna e nessun uomo è illegale. Restiamo umani.
Le associazioni danno appuntamento per una conferenza stampa al molo di levante del porto di Catania, varco 04, dove è giunta la nave Diciotti, alle ore 10,00 questa mattina, martedì 21 agosto.
Firmatari:
Lila, Femministorie, I Siciliani giovani, Orione, Welcome to Europe, COPE, Restiamo Umani, Rete Antirazzista catanese, Cobas, Catania Bene Comune, Comitato No Muos-No Sigonella, la città felice, Ragna-tela, Sunia Catania, Emergency gruppo territoriale di Catania,Libera-Ct,Associazioni Nomi e numeri contro le mafie, Pax Christi-Ct, Mani Tese Sicilia…
Luciano Nigro, Giuseppina Guarnera, Sara Crescimone Messina, Sonia Guttà, Elena Majorana, Giovanni Caruso, Marica Longo, Daniela Di Dio, Giusi Pedalino, Nino Longhitano, Silvia Palermo, Davide Carnemolla, Massimo Mingrino, Gianluca Scerri, Paolo G. Caponetto, Elisabetta Vinci, Lucia Borghi, Armando Rossitto, Teresa Modafferi, Alfonso Di Stefano, Nino De Cristofaro, Matteo Iannitti, Nello Papandrea, Valeria Giuffrida, Maria Grazia Di Benedetto, Brunilde Zisa,Agata Ronsivalle, Santina Sconza,Lucia Sciacca,Giusy Clarke Vanadia, Giuliana Grasso,Domenico Stimolo,Renato Camarda,Sara Fagone…
aderisco anch’io al comunicato