Bianco da Ciancio
Uno schiaffo alla città, alla magistratura, alla lotta alla mafia
Esattamente due anni fa il sindaco di Catania Enzo Bianco, convocato in Commissione Parlamentare Antimafia per lo scandalo della telefonata a Mario Ciancio sul PUA e alle infiltrazioni mafiose nel Comune di Catania, dichiarava di avere telefonato all’imprenditore per commentare l’approvazione in Consiglio Comunale del progetto di trasformazione in aree edificabili di decine di ettari alla playa, non sapendo dell’indagine per mafia a carico di Ciancio. “Non lo sapevo che era indagato” disse al cospetto del Parlamento.
e
Nel frattempo Mario Ciancio, l’1 giugno di quest’anno, è stato rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. Il 20 marzo 2018 si terrà la prima udienza del processo. Sono ad oggi costituite parti civili l’Ordine dei Giornalisti e la famiglia di Beppe Montana, poliziotto ucciso dalla mafia. “Il Comune di Catania si costituirà parte civile nel processo a carico dell’imprenditore” ha annunciato lo stesso sindaco.
Di tutto questo, stavolta, Enzo Bianco è a conoscenza. Nonostante ciò ha reputato opportuno andare a fare visita a Mario Ciancio, nel suo studio privato, per rilasciare un’intervista sull’operato dell’amministrazione comunale, sul Piano Regolatore della città, sui progetti futuri. Il sindaco era accompagnato dal presidente del comitato dei festeggiamenti per la festa di Sant’Agata, nonché suo consulente e vicesegretario regionale del Partito Democratico, Francesco Marano. Uno schiaffo alla città, alla magistratura, alla lotta alla mafia.
Il Comune di Catania annunciando la sua costituzione come “parte civile” contro Ciancio, ha scelto di diventare parte attiva nel processo penale e di vantare addirittura una “pretesa risarcitoria” per i danni patiti dalla città a causa della condotta di Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Da un lato il massimo rappresentante della stessa istituzione ha deciso di agire contro Ciancio. Dall’altro, in veste istituzionale, si è prestato a fargli visita nel suo studio. A discutere con lui del futuro della città, a intrattenersi con lui amichevolmente scambiando auguri di “un 2018 ricco di soddisfazioni”, ad appena tre mesi dall’inizio del processo.
Dalla stanza dell’imprenditore accusato di mafia Enzo Bianco, seduto accanto a Ciancio, ha annunciato ufficialmente di volersi ricandidare a sindaco di Catania. Un’immagine inquietante per un territorio dominato dalla mafia e da un’imprenditoria che, con logica predatoria, ha spesso utilizzato i rapporti con la politica per saccheggiare le risorse pubbliche. Il peggior modo di aprire la campagna elettorale.
Fortunatamente a Catania tante associazioni e movimenti da anni si battono per liberare la città dalla mafia, dai comitati d’affare, dall’ingiustizia sociale e sapranno contrastare l’arroganza di chi finora ha comandato. Il 5 gennaio saremo in piazza anche per questo: per ricordare Giuseppe Fava e proseguire la sua lotta contro la mafia. Per ribellarci a tutto questo.