“Eppur si muove”
L’ordine regna al Galilei
A Catania un gruppo di studenti che voleva restare a scuola per fare assemblee (fra l’altro, sulla criminalità mafiosa) è stato bloccato dalla preside, che ha chiamato la polizia. I poliziotti, costretti a intervenire, hanno circondato i ragazzi con sei volanti, chiesto documenti, preso nomi, ecc.. La Sicilia di Ciancio (l’editore indagato per concorso in associazione mafiosa) ha accusato i ragazzi, del tutto arbitrariamente, di aver impedito movimenti ai professori e altre sciocchezze del genere.
La scuola non è nuova a pedagogie di questo genere; in passato c’era stato un contenzioso fra studenti e preside a proposito di un murale su Peppino Impastato che i ragazzi volevano fare e la preside assolutamente no.
La cosa interessante è che si tratta del Galilei, che una generazione fa era una roccaforte della giovane antimafia catanese. Gli studenti allora, guidati dal loro professore Elio Camilleri, produssero un pregevole e documentatissimo volumetto (“Tesori mafiosi confiscati”) che è il primo documento sui beni confiscati alla mafia a Catania.
L’impegno antimafia, le esperienze democratiche, l’autogestione e la libera discussione – ritenevano gli insegnanti di allora – sono momenti importanti nella formazione dei giovani, e hanno diritto all’appoggio di tutte le istituzioni democratiche, a partire ovviamente da quelle della scuola.
I tempi cambiano, e mentre allora i presidi cercavano di aiutare i ragazzi a fare antimafia, adesso questa non sembra più fra le loro priorità, almeno in qualche istituto.
Il volumetto antimafia del Galilei di allora comunque è a disposizione della signora preside, poiché anche i dirigenti scolastici hanno il diritto di essere aiutati a studiare la storia delle scuole che dirigono.
Comunicato degli studenti
Al Galilei nessuno ha impedito ai docenti e al Dirigente di abbandonare l’Istituto. Non vi è stato alcun abuso da parte del corpo studentesco Galileiano. Un ragazzo è stato spintonato da un poliziotto. Gira poi un audio sui social in cui si accusano dei ragazzi di essere dei delinquenti soltanto perché appartenenti a gruppi di sinistra. Far passare per criminali dei ragazzi che vogliono riavere diritti che gli spettano per Legge è davvero inaccettabile. A tutto ciò noi ci opponiamo con tutta la nostra forza.
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Comunicato
I sottoscritti docenti del Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Catania, a fronte degli incresciosi avvenimenti che si sono verificati nei giorni 18 e 19 c.m. che hanno visto un gruppo esiguo della compo-nente studentesca impegnata in manifestazioni di protesta
dissentono
dalle modalità di conduzione della stessa che contravvengono alle regole e ai principi democratici della convivenza civile basata sui valori del rispetto reciproco, dell’attenzione alle regole concordate fra le diverse componenti (dirigenza, docenti, studenti, famiglie), della corretta interazione sia dei comportamenti che della comunicazione. Esprimono il loro rammarico per la mancata risposta degli studenti alla richiesta di dialogo e di confronto da parte della componente docenti. Ribadiscono l’assoluta solidarietà nei confronti della Dirigente Scolastica da sempre aperta alle istanze degli studenti e delle loro famiglie.
Catania, 19- 12- 2017
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