Modesta proposta per risanare l’economia
Chi dice che non si può risolvere il problema dei pensionati, e contemporaneamente quello della finanza pubblica? Si può, si può. Con un’idea tanto semplice nella sua genialità da pensare che prima o poi il governo la prenderà in seria considerazione
Signor Presidente,
in attesa che venga portata a termine l’annunciata spendig review, mi preme sottoporre alla Sua attenzione alcune brevi considerazioni che, mi auguro, possano suggerire una definitiva soluzione al problema delle finanze statali.
Come noto, infatti, il debito pubblico, attestatosi a circa 1.935 miliardi di Euro (all. 1), rappresenta il maggior ostacolo alla crescita del Paese e, tra le sue cause principali, non si può non considerare la spesa pensionistica che (all. 2) ammonta a poco meno di 200 miliardi di Euro all’anno interessando circa 16 milioni di pensionati. Si tratta, purtroppo, di un onere destinato a durare nel tempo, essendo calcolabile una vita media di poco meno di vent’anni per i percettori di pensioni di vecchiaia e ben più lunga per quelli delle pensioni di anzianità. E’, inoltre, in continuo aumento il numero dei disoccupati, ormai più di due milioni (all. 3), uno spreco di risorse che potrebbero essere altrimenti impiegate in attività produttive. Non si può, infine, non fare riferimento alla nostra grave dipendenza dall’estero per ciò che riguarda l’approvvigionamento energetico, soprattutto in questi mesi che vedono il prezzo del petrolio superare stabilmente i 100 dollari al barile. A tal proposito, il trattamento dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU), in un mondo che si avvia a sperimentare un costo dell’energia ben più elevato di quello conosciuto dalle precedenti generazioni, rivestirà cruciale importanza. Segnalo alla Sua attenzione come da 555.000 tonnellate di RSU sia possibile ricavare energia equivalente a 75.000 tonnellate di petrolio (all. 4).
Per quanto riguarda inoltre la situazione del mercato delle carni, vorrei rammentare come il numero di capi di grosse dimensioni abbattuti in Italia si attesti tra i 20 e i 25 milioni all’anno circa, comprendendo bovini, bufalini, suini, ovini e caprini, essendo trascurabile il numero di equini e struzzi. (all. 5). Considerando i dati relativi ad alcune realtà locali (all. 6, pag.8), si può stimare che un addetto possa, in media, lavorare circa 1.000 capi (tra suini e bovini) all’anno.
In conclusione, signor Presidente, considerando un numero di pensionati da smaltire pari a circa 16 milioni e applicando con generosità, per venir incontro alle pressanti richieste di lavoro, i coefficienti sopra ricordati per i mattatoi , si possono creare almeno 20 o 25 mila nuovi posti di lavoro. Il metodo di abbattimento dei pensionati dovrà essere di volta in volta concordato con le Autorità Locali, onde prevenire reazioni di tipo nimby, ma dovrà essere comunque volto ad alleviare ogni tipo di inutile disagio. Data la mole di lavoro, è plausibile che l’intero processo possa richiedere circa un anno per il suo completamento, e, ipotizzando un peso pro capite medio dei pensionati pari a circa 70 Kg e procedendo al loro trattamento come RSU, si arriverebbe ad una produzione di energia elettrica pari a circa 150.000 Tonnellate Equivalenti Petrolio, con risparmio di fonti energetiche altamente inquinanti (oltre 800.000 tonnellate di minori emissioni di CO2). Circostanza, questa, che non potrà che suscitare il plauso delle associazioni ambientaliste. A smaltimento compiuto, lo Stato potrà liberare risorse per poco meno di 200 miliardi di Euro all’anno, una cifra considerevole che potrà garantire un nuovo rilancio dello sviluppo economico e delle opere pubbliche, a partire dall’auspicato TAV Casalpusterlengo Avezzano.
Certo della Sua benevola attenzione, mi è gradita l’occasione per porgerLe i miei più distinti saluti.