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“Orgogliosi dei risultati raggiunti”

Replica integrale del Presidente del Consorzio Sol.Co., gestore della struttura di Villa Fazio a Librino, all’intervista a Sara Fagone, segretaria della Camera del lavoro di Librino, pubblicata ne I Siciliani. Segue la risposta della redazione.

Catania, 03/08/2016

In relazione ai contenuti dell’intervista a Sara Fagone, segretaria della Camera del lavoro di Librino intitolata “Catania, i quartieri periferici e quelli del centro storico”, firmata da Giovanni Caruso e pubblicata in data 20 luglio 2016 su www.isiciliani.it e ripresa sui principali social, nella qualità di legale rappresentante del Consorzio Sol.co, soggetto gestore di Villa Fazio ritengo opportuno effettuare alcune precisazioni:

– I beni come Villa Fazio, ma potremmo riportare una lunga lista di spazi da rigenerare in tutta la Sicilia, devono rappresentare luoghi dove i cittadini, le organizzazioni e le Istituzioni operano congiuntamente e concretamente per contrastare non solo la mafia ma soprattutto la povertà materiale, educativa e culturale di cui la mafia stessa si nutre.

– Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti attraverso lavoro duro e incessante dentro e fuori Villa Fazio. Lo scorso 19 luglio alcuni europarlamentari accompagnati dall’assessore regionale Gianluca Miccichè hanno avuto modo di constatare la qualità delle iniziative realizzate a Villa Fazio e l’impatto positivo che hanno sulla comunità, per chi fosse interessato la pagina web del Consorzio Sol.Co c’è un’esaustiva rassegna stampa (http://www.solco.coop/articolo.php?a=3121).

– Villa Fazio è oggi un luogo in cui si incrociano e si concentrano numerose esperienze associative e del privato sociale organizzato; si tratta di realtà che sposano, nel segno della legalità e del bene della comunità, il progetto di Villa Fazio, dove ogni intervento è frutto di una co-programmazione e di tanto lavoro volontario.

– Siamo rammaricati che ci siano associazioni sul territorio che non hanno a disposizione luoghi dove perseguire la loro missione e realizzare il loro scopo sociale, saremmo lieti di incontrarle e, qualora gli obiettivi e i metodi fossero tutti rispondenti a quelli già utilizzati a Villa Fazio che tanti risultati positivi hanno apportato, di accoglierli. Villa Fazio è e resterà un luogo dalle “porte aperte”, e ogni richiesta può essere inoltrata contattando i referenti all’interno di Villa Fazio.

– Riteniamo che parlando di speculazioni sulle attività sociali la dott.ssa Sara Fagone non facesse riferimento alcuno all’attività sociale che oggi Il Consorzio Sol.Co svolge dentro Villa Fazio, attività che non ha in alcun modo fini speculativi così come la natura giuridica e la mission di Sol.Co impongono. Allo stesso tempo invitiamo la dott.ssa Sara Fagone a non rendere – e la testa I Siciliani Giovani a non pubblicare – dichiarazioni dal significato dubbio che possono anche lontanamente essere infamanti dell’onorabilità del Consorzio Sol.Co, poiché se questo dovesse ancora accadere ci vedremo costretti ad agire nelle sedi competenti.

Il Presidente

Francesco Passantino

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Dott. Passantino, la lettera da Lei inviata merita una risposta.

La nostra testata cammina sulle orme di un giornalismo fondato sulla verità e solo la verità, così come ci insegnò il direttore e maestro Giuseppe Fava. A chi intervistiamo facciamo le domande che vanno fatte, e le risposte vengono riportate con la massima fedeltà, avendo rispetto delle opinioni altrui. Poi, come nostro costume, esprimiamo la nostra opinione, come ha potuto constatare nell’editoriale che precede l’intervista alla signora Fagone.

Conosciamo bene la storia di villa Fazio, le ingiustizie subite, e le contese nel terzo settore privato per ottenere tale struttura. Non possiamo mettere in dubbio ciò che fa il “Sol.Co” né quello che raccontate nella vostra lettera. Toccherà a noi giornalisti verificare come lavorano le organizzazioni del terzo settore nella nostra Catania, nei nostri quartieri periferici e nel centro storico.

Noi non conosciamo il dibattito che si è tenuto sui social dopo l’intervista alla signora Fagone, che a questo punto pensiamo che sia stato molto acceso. Se i nostri articoli, scritti nel rispetto dei fatti e della verità, suscitano dibattito ne siamo ben contenti. Ma dalla Sua lettera sembrerebbe che non condividete le affermazioni della signora Fagone, che si è espressa in piena libertà e nel diritto, democratico, di fare critica.

Nella Sua lettera, leggiamo con favore le Vostre intenzioni di lottare contro la mafia, la corruzione e la cattiva politica, ed è per questo non Le nascondiamo che ci hanno fatto impressione le ultime righe, cui qualcuno potrebbe attribuire – ovviamente sbagliando – un sapore vagamente intimidatorio. Di questo saremmo dispiaciuti.

Redazione Catanese de “I Siciliani giovani”

 

 

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