Il mare negato
A Catania spiagge libere piene di rifiuti e piattaforme lontane dall’apertura
Catania dovrebbe essere una città a vocazione turistica e dovrebbe poter creare occupazione, ricchezza, benessere proprio grazie alle sue risorse: un centro storico patrimonio dell’Unesco, un percorso archeologico ricchissimo, il suo mare. È inaccettabile che a metà luglio questa sia la condizione del mare catanese.
La condizione di abbandono e di degrado delle spiagge della Playa è peggiorata. Cumuli di rifiuti avvolgono la spiaggia libera numero 3 e per stendere le tovaglie i bagnanti sono costretti a farsi spazio tra l’immondizia. Nessuna traccia di bagni e docce né tanto meno del servizio di salvataggio. Anche la carcassa di un motorino sulla sabbia. Anche i cassonetti dove i cittadini hanno giustamente riposto i rifiuti sono stracolmi e maleodoranti, con tantissima spazzatura traboccata intorno. Fortunatamente alcuni cittadini si stanno auto-organizzando per pulire.
La spiaggia libera numero 2 è ancora chiusa e si può accedere solo scavalcando delle barre di ferro, in parte tagliate. Docce smontate e prefabbricati in legno posizionati per accogliere spogliatoi e bagni spariti. Anche le passerelle per arrivare al mare sono state rimosse, come alla spiaggia libera numero 1 e 3.
La spiaggia libera numero 1 non ha servizi igienici, le docce funzionano a intermittenza e come nelle altre spiagge i punti ristoro sono chiusi.
Non va particolarmente meglio alle piattaforme del Lungomare. La passerella riservata alle persone diversamente abili a San Giovanni Li Cuti è stata autonomamente aperta dai frequentatori della spiaggia, spostando la recinzione del cantiere, ancora presente intorno. Nessun collaudo né inaugurazione e la gente la sta calpestando a proprio rischio.
Le piattaforme di Piazza Europa e di Ognina sono state quasi ultimate dalla ditta Media SRL che ha vinto l’appalto di 180mila euro per la costruzione, anche se ancora, al 14 luglio non è stata comunicata la data di fine lavori.
Non appena tali lavori saranno ultimati la ditta che ha avuto affidata la gestione, prima di inaugurare la piattaforma, dovrà provvedere, tra le altre cose, come stabilito nel capitolato d’appalto, a: “installare una struttura amovibile da adibire a chiosco da utilizzare per il servizio di somministrazione di cibi e bevande; collocare una struttura amovibile adibita a servizi igienici con almeno 5 bagni di cui uno per disabili per la fruizione gratuita dell’utenza, nonchè l’allaccio dei rispettivi scarichi nei punti predisposti dall’Amministrazione; provvedere all’installazione di almeno n. 3 spogliatoi, di cui uno accessibile ai portatori di handicap; provvedere all’installazione e manutenzione ordinaria degli impianti tecnologici necessari ad assicurare il funzionamento delle docce e dei servizi igienici; dotare ogni singola struttura di stalli gratuiti per biciclette con un minimo di 40 posti; provvedere all’allacciamento alla rete elettrica ed idrica”. Adempimenti che necessiteranno di ulteriore tempo.
La stagione balneare è iniziata da 45 giorni ma ancora neanche un accesso libero e gratuito al mare è assicurato dall’amministrazione. I tentativi del Sindaco Bianco e dell’Assessore D’Agata di giustificare tale gravissima situazione con il rispetto della legalità è vergognosa.
Rispettare le leggi non significa creare enormi disagi ai cittadini o costringere centinaia di bambini catanesi a fare il bagno in mezzo all’immondizia, è assurdo dire di perseguire la legalità mentre si costringono le famiglie catanesi ad andare a mare pagando l’ingresso a un privato, spesso tra l’altro coinvolto in inchieste.
Garantire i servizi essenziali, come gli accessi al mare, nel rispetto della legge e nei tempi corretti è obbligo dell’amministrazione pubblica. Se ci sono ritardi la responsabilità è esclusivamente della cattiva gestione della cosa pubblica operata dalla Giunta Bianco.
Chiediamo all’amministrazione comunale di procedere immediatamente, con personale proprio, alla pulizia delle spiagge libere e alla gestione e manutenzione delle stesse. Chiediamo che sia il Comune a procedere al completamento dei servizi delle piattaforme del Lungomare e alla gestione diretta.
Chiediamo all’Assessore D’Agata di riflettere sull’opportunità di rinunciare alle sue deleghe, alla luce dei continui fallimenti in tutti gli ambiti, per il bene della città.
un video per denunciare l’abbandono