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2 giugno: Bianco alla festa de “La Repubblica”
Truppe catanesi sfileranno insieme a quelle italiane il 2 giugno, a Roma, alla tradizionale parata ai Fori Imperiali per la festa de “La Repubblica”.
La decisione, secondo fonti autorevoli, vuol essere non solo un segnale delle relazioni sempre più amichevoli fra l’Italia e la vicina Catania ma anche “un preciso riconoscimento dell’esempio dato da autorevoli esponenti etnei per il mantenimento dell’ordine civile e morale non solo nel loro territorio ma nell’intera Italia”.
“Non possiamo dimenticare – ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito gen. Mario Roatta – il virile comportamento dell’allora Ministro dell’Interno on. Bianco di fronte alle centinaia di manifestanti convenuti a Napoli il 17 marzo 2001 allo scopo di lanciare insulti a membri non solo del nostro Governo ma anche di Governi amici. Il deciso intervento delle truppe di Bianco lasciò allora sul terreno, con lesioni di maggiore o minore entità, non meno di ottanta sovversivi. Un’azione esemplare, senza cui non sarebbe mai stata conseguita la successiva vittoria del luglio 2001 a Genova”.
“E’ altresì da riconoscere – ha aggiunto il Ministro di Grazia e Giustizia on. Alfredo Rocco – il coraggio recentemente dimostrato dalla giurisprudenza catanese nello spazzar via una volta per tutte le elucubrazioni ideologiche di taluni magistrati palermitani coartanti, con la scusa della c.d. “mafia”, la libera iniziativa dei cittadini maggiormente dotati di beni di fortuna”.
All’onorevole Bianco, adesso Podestà di Catania, è stato dunque riservato (con la “fictio juris” di una rappresentanza di Comuni) un giusto e meritato posto nell’avanguardia della sfilata. Subito dopo di lui sfilerà un altro illustre esponente della città di Catania, l’evergeta e libero imprenditore Mario Ciancio. A causa dell’età avanzata, Egli tuttavia non procederà come il Suo concittadino su un cavallo (bianco) ma si varrà di una portantina sorretta a spalla da otto giornalisti catanesi.
Non potranno purtroppo sfilare, a causa del contrario parere di alcuni alti ufficiali del Regio Esercito (soprattutto, si dice, dei Carabinieri), i reparti scelti delle famiglie Ercolano e Santapaola la cui partecipazione era stata in un primo momento data per certa vista la presenza di Ciancio.
Qui Roma è tutto, a voi Catania.
Non conosco questa vicenda e quindi non mi esprimo.
Quello che posso dire è che mi pare davvero sorprendente la vicenda delle locazioni passive del Comune di Catania e non solo, ma anche quelle di alcune sedi di enti pubblici (ad esempio l’agenzia delle entrate e del demanio di via orlando) e degli immobili comunali (inizialmente in buono stato di manutenzione, come ad esempio palazzo delle poste o palazzo bernini) lasciati abbandonati.
Nessuno ha pensato ancora di ristrutturarli ed usarli per le sedi degli uffici pubblici?
la legge sulla spending review non prevede la possibilità di dare in concessione immobili pubblici ad altri enti pubblici che ne hanno bisogno?
Visto che il patrimonio immobiliare pubblico, in linea generale, è consitente basterebbe che gli enti locali e le sedi territoriali delle amministrazioni statali si coordinassero per valorizzare al meglio gli immobili di proprietà pubblica.
Invece, sorprendentemente, si continua a prendere in affitto immobili da privati sostenendo, in maniera infondata, che non ci sono soluzioni economicamente piu vantaggiose ed altrettanto adatte per adibire le sedi degli uffici pubblici.
Assurdo inoltre dismettere, cedendo a privati, la sede della agenzia delle entrate e del demanio di via orlando se era necessaria per finalità istituzionali dell’ente che lo occupava.
si devono dismettere solo gli imobili superflui, non le sedi di enti pubblici.