Basterebbe una pernacchia
“Eliminare” certa antimafia
Che il faccendiere Gianluca Gemelli desideri “eliminare” certa antimafia (dentro la quale, bontà sua, colloca anche il sottoscritto) non mi preoccupa e non mi offende
È un linguaggio da mafioso in bocca a un biscazziere di provincia. Una parodia della mafia. Che come tale va liquidata: basta una pernacchia, ecco.
Che il suddetto mi ritenga portatore di una carriera fabbricata sulla morte di Giuseppe Fava è un luogo comune sfiatato, logoro, bolso, ascoltato cento volte da chi non aveva argomenti di merito e sapeva ricorrere solo agli sputi. Sono più vecchio dell’età che aveva mio padre quando è stato ammazzato: volete che mi tolgano il sonno i ragionamenti miserabili di uno che, per lucrare qualche milione di subappalti, si è fatto presentare l’emendamento dalla fidanzata ministro? Fatemi dire che stare nei pensieri e negli insulti di quelli come Gemelli mi fa capire che non ho vissuto invano…
Il punto è un altro. Il punto è che un parlamentare di questa repubblica presenta un’interrogazione sul più grande porto industriale del paese, sui bilanci mai pubblicati, su un presidente mai nominato, su gare d’appalto mai fatte… E il governo, che in un anno non ha ancora trovato il tempo per rispondermi, un anno fa aveva già trovato il tempo per fotocopiare e trasmettere il testo della mia interrogazione ai suoi compari del quartierino. Che intanto discettavano in privato su dove rimediare, cosa nascondere. O chi eliminare.
Questo, sì, che mi toglie il sonno. L’idea che taluni di noi vivano in un paese virtuale, un paese di regole, responsabilità, decenze. Mentre nel paese reale, quello vero, i ministri rendono conto solo ai propri amici. E quei loro amici passano poi all’incasso lasciando alla storia perle della loro limpida intelligenza: “Ah, minchia, l’Antimafia… questa è gente che proprio andrebbe eliminata!”
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Caro Claudio Fava,
C’è più il dispiacere di avere individuato nel Potere il desiderio di approfittare della propria carica – l’ex ministra Guidi – per garantire profitti di parentela – il compagno Gemelli -, tanto da – lo sviluppo delle indagini lo dimostra – avere interpellato altri ministri e sottosegretari dello stesso Governo, purchè all’interno della Legge di Stabilità venisse votato l’apposito emendamento che avrebbe favorito la compagine del cosiddetto quartierino.
Questo, mi si permetta, è una pugnalata alla schiena… da parte del Governo, che in qualità di Vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia ha – avete – deciso di aderir, con la quale avrebbe tutta la sacrosanta ragione di escuterli a verbale.
Grazie!… ( Vatti a fidare dei compagni di partito!).