venerdì, Novembre 22, 2024
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Che succede in Turchia?

Un paese bello e solo.

La Turchia ha mille anime che nel contempo la esaltano e la rodono nel profondo, è un Paese non in pace con se stesso, perché ancora oggi incapace di fare i conti con il proprio passato e di aprire davvero le porte al dialogo democratico.

“Tayyip è un ladro” scrive una ragazza. Sono le proteste in seguito allo scandalo delle intercettazioni telefoniche nel dicembre 2013. Anziché dimettersi e fare chiarezza, il Primo Ministro e oggi Presidente Erdogan ha messo un bavaglio ancora più stretto alla stampa, ha fatto licenziare migliaia di pubblici ministeri e giudici, non ha mai detto che la voce nelle intercettazioni non era la sua, limitandosi a liquidare il caso come tentativo di far cadere il suo governo. Fino ad oggi, le proteste anti-corruzione non si sono mai fermate, ma la polizia ha continuato e continua a sopprimerle con violenza.

Una casa che resiste ai lavori di un nuovo centro commerciale nel quartiere Fikirtepe di Istanbul. L’edilizia è stato il settore trainante del falso miracolo economico di Erdogan e del suo AKP. Migliaia di persone in varie parti della Turchia, e soprattutto a Istanbul, sono state espropriate delle proprie case e ricollocate dove vuole il governo. Una selvaggia cementificazione sta mettendo a serio rischio ecosistemi, aree verdi, aree storiche e le stesse condizioni di vita dei cittadini.

Durante la campagna elettorale di giugno, l’c, il partito rivelazione delle elezioni, ha condotto la “campagna degli adesivi” visibili per tutta Istanbul sui mezzi di trasporto pubblici, sui muri e per terra. La campagna elettorale delle elezioni anticipate di novembre, invece, è stata bloccata dall’attentato di Ankara, che ha colpito principalmente proprio i sostenitori del partito filo curdo. Nonostante le accuse di terrorismo da parte di Erdogan e una campagna denigratoria su tutte le reti di stato e sui tutti i giornali progovernativi, l’HDP è riuscito a passare la difficile soglia del 10% ed è entrato per la seconda volta nel parlamento turco come terzo partito del Paese.

 

Sostenitori del CHP, il partito fondato da Atatürk e principale partito di opposizione all’AKP, durante la campagna elettorale di giugno. Il CHP si è unito all’HDP nel cancellare tutti i comizi elettorali dopo l’attentato di Ankara; solo Erdogan e Davutoglu sono andati avanti. Erdogan ha polarizzato il paese al punto che, un gruppo di tifosi turchi ha fischiato il minuto di silenzio per le vittime di Ankara prima dell’inizio della partita di qualificazione ai Campionati Europei di Calcio 2016 Turchia – Islanda a Konya. Tra i sostenitori dell’AKP più sensibili alla retorica polarizzatrice e deumanizzatrice di Erdogan, è comune essere convinti che i pacifisti vittime delle bombe di Suruç e Ankara fossero terroristi.

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