domenica, Novembre 24, 2024
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NOMUOS: partigiani della nostra terra

“Oggi è una manifestazione gioiosa”, sono queste le parole di una delle “mamme NO MUOS ” soddisfatta perché in questi giorni si sono raccolte due importanti vittorie che fanno ben sperare. I loro bambini stanno alla testa del lungo corteo, rappresentano il “futuro”, i prossimi “partigiani della nostra terra ” che lotteranno contro ogni abusivismo.

Le mamme NOMUOS difendono il futuro dei loro figli da circa vent’anni e il 15 aprile attendono delle risposte dal C.G.A. Sicilia: “Chi è sceso a compromessi perché ha dato l’ autorizzazione alla realizzazione in barba ai cittadini e in barba a questo sistema, seppur bellico, dovrà renderne conto“.

Sono tanti i manifestanti, provenienti da ogni angolo della Sicilia e d’Italia. Li accomuna la lotta e la riappropriazione dei territori ingiustamente e illegalmente tolti.

Oggi non è solo Niscemi a dire di no, ma tutta la Sicilia” dichiara Francesco La Rosa, sindaco di Niscemi. “Quello che ci aspettiamo è che, la base MUOS, vada via! Inoltre giorno 17 Aprile attendiamo che gli accordi tra governo americano ed italiano, stabiliscano che, qui a Niscemi, il MUOS non si può realizzare, così da portarlo in luogo dove non possa danneggiare nessuna vita umana”.

Oltre ai sindaci dei comuni solidali, è presente il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che dichiara: “Il diritto alla salute, all’ambiente, allo sviluppo economico ed alla pace, sono stati mortificati dalle scelte del governo americano, italiano e siciliano. Diritti invece difesi dai cittadini, dai movimenti, dai sindaci e dai 390 comuni dell’ANCI. Siamo anche contro ogni forma di sviluppo economico che non rispetta il territorio siciliano. La nostra Regione non sopporta tutte quelle forme di speculazione parassitaria come quelle militari, dove si spendono ingenti risorse senza aver un ritorno economico immediato. Credo che il governo nazionale e quello regionale debbano riflettere di aver fatto delle scelte nelle quali hanno violato delle leggi, come ha riconosciuto il TAR e il giudice penale. Chi ha sbagliato, pagherà penalmente. Voglio ricordare che abbiamo dalla nostra parte due importanti istituzioni nazionali: la magistratura amministrativa e quella penale nazionale”.

La manifestazione pacifica si è conclusa davanti ai cancelli della base militare americana, pattugliata dalle forze dell’ordine italiane. Molti ragazzi si sono avvicinati alle reti, cercando un dialogo con poliziotti e carabinieri, per capire da che parte realmente stavano e chi cercavano di tutelare: “Vi rendete conto che state difendendo una base militare americana, contro i nostri e i vostri stessi interessi?”. Ovviamente nessuna risposta è pervenuta dall’altra parte della rete, se non quella di giustificare il proprio lavoro.

Durante il cammino, dei semi di agave sono stati lanciati oltre la rete, con il chiaro messaggio che la natura riconquisti ciò che le è stato ingiustamente sottratto e sperando che il seme della legalità e della giustizia possa realmente prosperare.

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