sabato, Novembre 23, 2024
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Il Triangolo maledetto

Il primato delle morti per leucemia nei comu­ni del Siracusano

Il Triangolo è il territorio di apparte­nenza dei tre comuni di Lentini, Car­lentini e Francofonte, nella Sicilia sudo­rientale. Lentini, seconda colonia Greca in Sicilia, è la patria dell’inventore del sonetto, Ja­copo da Lentini, e di Riccar­do da Lentini, architetto di fiducia di Federico II: questa grande eredità cul­turale non ha impedito a Cosa Nostra, di costruite nel “triangolo” diversi ap­poggi. Ricordiamo per esempio l’arre­sto a Malta del superlatitante Sebastia­no Brunno, reggente del Clan Nardo di Lentini. 

Il triangolo del polo petrolchimico sira­cusano, il più grande d’Europa (che van­to!), che si estende dalle porte di Siracusa fino ai territori dei comuni di Augusta, Priolo Gargallo e Melilli, è caratterizzato dal forte impatto ambientale delle indu­strie. Non c’è da stupirsi, dunque, del fat­to che la Provincia di Siracusa, nel regi­stro Ines del 2006, si sia classifica­ta al settimo posto tra quelle in Italia a più alto rischio ambientale.

I dati reali confer­mano in pieno questa classificazione: la percentuale delle gravi patologie che si sviluppano in soggetti di determinate fa­sce di età è tre volte più alta rispetto al tasso medio nazionale, in modo particola­re a Lentini, Carlentini e Franco­fonte.

Ad essere colpiti dai veleni sono soprat­tutto bambini dai 0 ai 4 anni e anziani: leuce­mia, malformazioni, e tante altre gravi malattie (molte delle quali scono­sciute). 

Il nostro inquinamento quotidiano 

La vita quotidiana è caratterizzata prin­cipalmente dalle emissioni industriali, dalle sostanze tossiche provenienti da di­scariche abusive di rifiuti ospedalieri, molte delle quali gestite proprio da Cosa Nostra, o dall’uranio impoverito dell’inci­dente ae­reo di Sigonella, avvenuto nel 1984 in contrada San Demetrio, a pochi passi dal Lago di Lentini e dalla città.

La zona in cui si verificò l’impatto in cui morirono sul colpo i nove membri dell’equipaggio, venne, nel giro di 60 se­condi, transennata e successivamente chiusa al traffico veicolare per circa qua­ranta giorni, dai militari americani. Il pro­fessor Elio Insirello, biologo e docente di genetica molecolare all’Università di Messina, avanzò qualche anno fa l’ipotesi che l’aereo precipitato nelle campagne lentinesi trasportasse, appunto, diverse centinaia di chili di uranio impoverito, causanti una instabile aerodinamicità.

A sostegno di tale tesi c’è un dato: in caso di contaminazione radioattiva, gli ef­fetti si manifestano nell’ecosistema in un arco di tempo che va dai 5 ai 10 anni. A Lentini, guarda caso, si osservò uno stra­no aumento di patologie leucemiche pro­prio tra il 1992 e il 1995. E tutt’oggi il fe­nomeno delle leucemie infantili è in conti­nuo incremento nella cittadina in questio­ne, dove, tra le altre cose, non esiste un registro tumori. Qualcuno cerca di na­scondere troppe volte la verità.

Noi cercheremo di fornire delle spiega­zioni a tutte quelle persone che pretendo­no giustizia per la morte dei propri cari, ammalati di questa e di altre malattie on­cologiche che si sviluppano, per esempio, nei polmoni, nel fegato, nel pancreas, nel colon e nello stomaco.

Intanto, sempre a proposito di veleni at­mosferici, l’associazione Basta Veleno dalla Zona Industriale si sta battendo per ottenere lo screening gratuito sangue-uri­ne per gli adolescenti di Siracusa e pro­vincia dall’Asp. Il presidente dell’associa­zione, Peppe Resca, dichiara: 

«A Priolo, Melilli, Si­racusa il petrolchi­mico inquina e uccide da 60 anni! Ad Au­gusta le malformazioni neonatali sono ar­rivate a numeri preoccu­panti (più del 6% rispetto allo 2,8% di media nazionale). Le autorità non intervengono, secondo noi sono colluse e complici sin dall’ini­zio…

Per risolvere gran parte dei proble­mi, ba­sterebbe regolamentare la situazio­ne e ap­plicare le leggi che definiscono gli ob­blighi che le attività industriali con un ele­vato potenziale d’inquinamento sono te­nute a rispettare».

In sintesi, l’Unione europea – si legge nella normativa – stabilisce una procedura di autorizzazione e fissa i requisiti soprat­tutto per quanto concerne gli scarichi.

L’obiettivo è evitare o ridurre al minimo le emissioni inquinanti nell’atmosfera, nelle acque e nel suolo, nonché i rifiuti provenienti da impianti industriali e agri­coli per raggiungere un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute. 

“Chiediamo immediate bonifiche” 

«La nostra associazione – continua Re­sca – chiede immediate bonifiche, che da­rebbero lavoro ad 8.000 operai rispetto ai 2.000 attuali per i prossimi 50 anni. Chie­diamo inoltre risarcimenti a carico delle aziende. Al momento abbiamo soltanto il 5% della popolazione dalla nostra parte. Il re­stante 95% rimane ai margini.

Ma i valori dei metalli pesanti nelle uri­ne dei bambini porteranno alme­no il 70% con noi. Il resto continuerà a es­sere com­plice di questo scempio, per il quale noi ci ribelliamo ogni giorno: abbia­mo organiz­zato dei cortei ai quali hanno preso parte poco più di 700 persone. E solo Siracusa conta circa 124.000 abitanti».

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