Razzismo, se ragionassimo come Calderoli…
Calderoli, innocente come un infante, in realtà è vittima di un’orchestrata campagna comunista per attribuirli responsabilità che non ha e non può avere. Perché Calderoli è innocente?
Perché è bergamasco. E Bergamo, come tutti sanno, non è mai stata la patria dei geni e il cultivar dell’intelligenza. Prevenzione razzista? No. Un’alimentazione priva di iodio e di selenio, largamente a base di mais, non è priva purtroppo di conseguenze per l’equilibrio linfatico dell’organismo umano. I medici, a questo proposito un tempo parlavano brutalmente di “cretinismo” – il termine, del prof. Johann Jacob Guggenbühl, è del 1841 – e Lombroso in particolare riempì tomi e volumi di considerazioni attinenti. Pur non avendo mai visto il Calderoli, il che ci ha risparmiato altri volumi.
Calderoli, insomma, in quanto bergamasco è scientificamente“cretino” (ma sarebbe più corretto, oggigiorno, definirlo un diversamente intelligente) e in quanto cretino è del tutto irresponsabile ai sensi di legge. E’ disumano il tentativo islamico-comunista di inchiodarlo a qualche parola sfuggitagli senza che egli se ne potesse rendesse conto; e sarebbe ben strano che proprio in questa occasione il poveretto fosse riuscito ad attribuire un qualunque significato alle fonazioni periodicamente emesse su stimolo dell’ambiente esterno.
Perciò, basta con Calderoli (votato, fra l’altro, a Bergamo: il che dimostra quanto sia bergamasco) e coi rigurgiti razzisti che lo prendono a pretesto per riaffermare intollerabili distinzioni fra i Cretini e gli Altri. Un unico dio, in fondo, ha creato gli uni e gli altri: siamo tutti fratelli, persino Caldero…
(Ovviamente, le cose che hai appena letto non hanno senso alcuno. Te ne sei accorto subito, spero. O no? In tal caso, sei proprio Calderoli…)