Anti-palestinese e anti-israeliano
Netanyahu martoria la Palestina e isola Israele. Non è un interlocutore politico ma un problema
RAMALLAH – Torna alta la tensione tra Israele e Palestina dopo la morte del ministro palestinese Ziad Abu Ein. Il ministro è deceduto dopo alcuni incidenti con l’esercito israeliano durante una manifestazione vicino a Ramallah. “E’ morto dopo che un soldato lo ha colpito al petto con l’elmetto”, ha detto all’agenzia Maan il direttore del comitato di informazione Jamil al Barghouti. Per l’agenzia il ministro ha inoltre inalato grandi quantità di gas lacrimogeno lanciato nell’area della manifestazione dai soldati dell’esercito israeliano.
* * *
“TEL AVIV – Un italiano di 30 anni – che manifestava insieme a un gruppo di solidarietà con i palestinesi – è stato ferito all’addome in maniera grave in scontri avvenuti con l’esercito israeliano in un villaggio nei pressi di Nablus in Cisgiordania. La Farnesina conferma il ferimento di un connazionale in Cisgiordania. L’italiano, si apprende, è in condizioni stabili e fuori pericolo…”.
* * *
Scrive (o meglio, detta) Shadi Alanzen, il fotografo palestinese che abbiamo pubblicato sul numero scorso:
“Hello my friends, don’t worry about me soon I will be fine. The Gas entered my eyes by the isreali army in the north of Gaza and i still have little pain in my eyes and i need 3 days or week and will be fine inshallah… and really I miss all of you”.
Mai così isolati
Dopo la Svezia, primo paese Ue a riconoscere lo stato della Palestina, monta nella Ue e all’Onu la pressione a favore di Ramallah. Da New York fonti diplomatiche rivelano che entro gennaio, potrebbe essere sottoposta al voto del Consiglio di sicurezza la bozza di risoluzione palestinese che chiede la fine dell’occupazione israeliana in Cisgiordania.
A breve la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo voterà una risoluzione di sostegno al riconoscimento dello Stato palestinese, facendo eco alle analoghe prese di posizione dei parlamenti di Gran Bretagna, Spagna e Francia.
Si tratta probabilmente del momento di maggior isolamento internazionale vissuto, dalla sua fondazione, dallo Stato di Israele.
Un governo di estrema destra
Il governo Netanyahu, formato da una destra estrema, è ormai decisamente fuori controllo: il pensiero ebraico, che per duemila anni è stato il cuore dell’Europa civile, è stato sostituito da uno dei tanti fanatismi mediorientali, pericolosi per sè e per gli altri.
Sono ben poche, oramai, le differenze sostanziali fra Netanyahu e Hamas.
* * *
Ci si chiede se in queste condizioni sia ancora opportuno per il nostro Paese il mantenimento di ordinari rapporti diplomatici con tali soggetti, e se non lo sia invece una loro temporanea sospensione.
Nell’interesse italiano, europeo, palestinese e soprattutto del peggior prigioniero della destra fanatica, lo Stato d’Israele.