Lotta dietro le quinte alle mafie in Europa
Network delle forze di polizia dei 28 paesi UE, Europol fornisce a tutte supporto strategico e operativo, assistenza e valutazioni
Sono ben 3600 le organizzazioni criminali che oggi in Europa, con le loro attività illecite, minano alla prosperità delle istituzioni e della società.
La criminalità organizzata è un fenomeno complesso che per essere contrastato efficacemente necessita – diceva Falcone – di una lotta in cui abbiano un ruolo tutti gli attori della comunità internazionale.
La cooperazione di polizia è quindi un elemento essenziale, in quanto (come s’è visto fin dagli anni Settanta col terrorismo politico e più tardi col traffico di stupefacenti, con la tratta di esseri umani e a altre attività illecite) non si ha a che fare con sfide fronteggiabili entro i confini nazionali ma con organizzazioni dinamiche, flessibili, a composizione internazionale e in grado di sfruttare gli elementi della modernità, tra cui gli avanzati sistemi finanziari e la rete, per inserirsi, tra l’altro, sempre più nell’economia legale.
Europol, l’agenzia dell’Unione Europea per il coordinamento delle forze di polizia, in virtù del suo mandato che prevede il contrasto alla criminalità organizzata, è chiamata a essere protagonista nell’allarmante scenario criminale europeo. È per questo, che, sulla base della sua natura istituzionale, ha posto in essere numerose strategie volte all’attività di contrasto all’impunità, all’espansività, e anche all’invisibilità della criminalità organizzata, individuando proprio le abilità che le organizzazioni hanno saputo sviluppare nel tempo.
Gli obiettivi comuni
Per raggiungere obiettivi criminali comuni la criminalità organizzata può contare sulla cooperazione e sulla mobilità che i membri delle organizzazioni sanno adoperare. Allo stesso modo però, Europol sfrutta tali elementi per la sua attività di contrasto: l’agenzia è infatti promotrice di una forte collaborazione tra forze di polizia ed esperti, dispone di una c.d. rete degli ufficiali di collegamento tra i vari Paesi membri dell’Unione Europea e di enormi database con informazioni utili alle forze dell’ordine e consultabili per ogni emergenza, e può mobilitarsi anche in senso ‘fisico’ grazie alle sue attività di supporto in loco e all’invio di esperti.
La criminalità organizzata è sempre più internazionale anche per la nazionalità degli affiliati, tenendo conto del fatto che, sulla base degli studi condotti da Europol, il 70% delle organizzazioni attive in Europa sono a nazionalità eterogenea.
Tuttavia, anche Europol ha tra i suoi caratteri principali l’internazionalizzazione: non solo coordina le forze di polizia dei 28 Paesi UE ma è in grado di coordinare azioni in cui sono coinvolti Paesi terzi e altre organizzazioni internazionali.
A organizzazioni criminali dotate di enorme flessibilità, Europol risponde col network delle forze di polizia e con la condivisione di strategie comuni ma anche con supporto strategico, operativo e supporto finanziario, molto importante in tempi di spending review.
Il ruolo del cybercrime
Ultimamente, si parla poi molto di cybercrime, anzi, secondo Europol, la capacità della criminalità organizzata di essere sempre più al passo con gli strumenti offerti dalla rete rende la criminalità informatica la principale emergenza nell’Europa di oggi. Europol è a sua volta all’avanguardia nelle competenze informatiche e tecnologiche, grazie a sistemi per lo scambio di informazioni protette e sicure, soprattutto, da quando è nato lo European Cybercrime Centre, centro specializzato per lo studio e il contrasto al cybercrime.
La criminalità organizzata sa come esercitare la propria influenza sulla società: controllo del territorio, usura, intimidazione, utilizzo della violenza, induzione alla connivenza, induzione a un atteggiamento passivo e di rassegnazione da parte dei più deboli.
Almeno indirettamente, anche in questo caso si ritrova Europol, in quanto il coordinamento delle forze di polizia ha l’obiettivo di difendere i cittadini e le istituzioni e di far capire, sia alla società in generale che alla stessa criminalità organizzata, che il crimine non è impunito e libero di espandersi senza alcuna opposizione.
Anche se al momento Europol non pare essere così tanto conosciuto della società europea, va sottolineato che le sue relazioni, i suoi studi e le sue valutazioni sulle minacce della criminalità organizzata sono sempre più utilizzate dal mondo accademico, dagli studiosi, dalle istituzioni nazionali e internazionali e dai media (sia di carattere nazionale che internazionale).
Le valutazioni di Europol sulla criminalità organizzata sono oltretutto strumenti per l’influenza della politica, dal momento che l’agenzia fornisce alle istituzioni europee tutti i dati e le informazioni necessarie all’inserimento della lotta alla criminalità organizzata tra le priorità d’agenda.
Sono tre, dunque, gli ambiti su cui Europol agisce nel suo contrasto alla criminalità organizzata: le forze dell’ordine, a cui vengono offerti il coordinamento, lo scambio di informazioni, il supporto strategico, operativo ed economico; la dimensione politica, influenzata attraverso le valutazioni e le raccomandazioni per attività di contrasto comuni ed efficaci; la dimensione sociale, in cui si delegittima la criminalità organizzata e si pubblicizzano i successi strategici e operativi.