“Mica hai visto la sinistra?”
Cresce il Partito Unico della Nazione. A Bologna intanto – un tempo “capitale” della sinistra efficiente, democratica e civile – qualche cosa è già cambiata
Bologna, scriveva un tempo il “New York Times”, è una delle città meglio governate d’Europa. Efficiente, democratica, relativamente incorrotta. Per cinquant’anni è stata governata da comunisti e socialisti, mentre nel centro storico di Napoli o Genova speculatori edili abbattevano intere file di edifici che meritavano di essere conservati.
Il centro storico di Bologna è rimasto in larga misura intatto. I mezzi di trasporto pubblico nelle ore di punta erano gratis. Negli ultimi anni molte cose sono cambiate nella città che fu la più rossa d’Italia.
Con il sindaco Flavio Delbono prima, il presidente della regione Emilia Romagna Vasco Errani, entrambi del PD costretti alla dimissioni perchè condannati dalla magistratura. Il primo per peculato, il secondo per favoreggiamento.
La Festa senza l’Unità
A nche quest’anno, all’interno del Parco Nord, si è celebrata la festa nazionale dell’Unità con grandi sfilate di politici indagati (condannati e non) e anche – i tempi cambiano… – politici del calibro di Pierferdinando Casini, grande amico dell’ex presidente della Regione Sicilia Cuffaro, da qualche anno in galera per scontare una condanna per cose di mafia.
Intanto, il progetto del partito unico nazionale fa proseliti. C’è da dire che la base del PD, a Bologna come nel resto d’Italia, stravede per l’attuale capo del governo, anche lui ospite acclamato durante la festa al Parco Nord. Dove, fra una battuta e l’alra, è rimosso il fatto che il giornale “L’Unità”, fondato da Antonio Gramsci e da cui prende il nome la festa, non esiste più. Non una parola neanche per i giornalisti rimasti senza lavoro.
Probabilmente, il nuovo presidente della regione Emilia-Romagna (si andrà alle elezioni a novembre di quest’anno) sarà Stefano Bonaccini, segretario regionale del PD: in nome della “continuità” e con la bendizione di Renzi e di vari ministri.
Lo schieramento dovrebbe comprendere, si dice, anche Sel, visto che i seguaci di Vendola – fino a questo momento – hanno detto sì all’alleanza col PD e no a quella con la lista Tsipras.
Il futuro presidente della Regione ha vissuto momenti turbolenti, quest’estate, dopo aver appreso di essere indagato dalla procura di Bologna per presunte spese illecite in Regione. Il 24 settembre tuttavia i magistrati della Procura hanno chiesto per lui l’archiviazione, stabilendo l’insussistenza del reato di peculato non sussiste. Con buona pace di quanti, dal PD al SEL, si erano affrettati a proclamare che “il candidato presidente non può deciderlo la procura”.
I senzacasa nel cortile del Comune
Intanto, nel cortile di Palazzo D’Accursio (la sede del comune) si son viste le tende del del sindacato Inquilini Asia-USB, e di diverse famiglie di sfrattati senza casa: “Presidieremo il cortile finché non verranno riallacciate luce ed acqua in alcuni edifici occupati”.
Qualcuno della “vecchia guardia”, come l’ex segretario regionale dell’allora partito comunista dell’Emilia Romagna Mauro Zani (mai entrato nel PD) dicono, con molta amarezza, che il PD è senza classe dirigente e che dunque può accadere di tutto. Colpa di chi? Secondo Zani, Renzi ha portato a compimento un disegno che era iniziato con Valter Veltroni e si conclude adesso col patto del Nazzareno.