La nomina che salva Polis
Finisce l’imbarazzo nel consiglio d’amministrazione di Polis, la fondazione che per conto della Regione Campania si occupa di beni confiscati, politiche di sicurezza e familiari delle vittime innocenti di camorra
Il generale dei carabinieri in pensione Maurizio Scoppa è stato nominato amministratore delegato del Tarì, il centro Orafo di Marcianise. L’ex vertice dei militari dell’Arma lascia insomma per un altro incarico l’ufficio di esperto trasversale per la legalità e sicurezza della Regione Campania per i Pon. Il generale per diritto sedeva anche come consigliere nel Cda della stessa Fondazione Polis presieduta dal medico Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista de Il Mattino trucidato il 23 settembre 1985 dalla camorra.
Da tempo all’interno del Consiglio d’amministrazione (le nuove nomine sono del settembre scorso) c’era un clima pesante, ne sono prova le pochissime riunioni operative effettuate ed i tanti rinvii degli ordini del giorno. Più volte i componenti del Cda sono stati tentati addirittura nel presentare dimissioni in blocco.
Tutti d’accordo, ma…
Tutti d’accordo nella Fondazione sull’incompatibilità del generale, ma segretamente, come spesso accade: da don Tonino Palmese nelle vesti di vice presidente, a Geppino Fiorenza come referente di Libera in Campania (nelle prossime riunioni sarà sostituito dal nuovo eletto Fabio Giuliani) dal presidente del Coordinamento dei familiari delle vittime Innocenti della Campania, Alfredo Avella.
La nomina di Scoppa al Tarì risolve per così dire un problema se poi di problema si trattava. Era in corso da tempo una “dialettica” o meglio una “guerra silenziosa” a colpi di missive indirizzate direttamente al presidente della Regione Stefano Caldoro. Un carteggio che nei fatti ha avuto l’effetto di bloccare le funzioni e le attività dello stesso generale (poi davvero non si capisce cosa è e a cosa serva l’esperto trasversale?). Scoppa più volte pubblicamente ha mosso critiche a Palazzo Santa Lucia per non essere stato messo nelle condizioni di operare. Lui si sente una sorta di Raffaele Cantone formato regionale. Ma la domanda è: perché la presenza di Scoppa era tanto ingombrante e sofferta nel Cda di Polis? La risposta sta nella parentela acquisita dall’ex generale Scoppa. Questa è la storia.
La figlia di Nuvoletta
Alessio Scoppa, nipote del generale è figlio del radiologo Gianfranco (recentemente scomparso) del centro Aktis di Marano (destinatario di ricche convenzioni ospedaliere), ha preso in sposa Sabina Nuvoletta, figlia di Angelo Nuvoletta, il padrino da poco scomparso, colui che diede l’ordine di ammazzare il giornalista Giancarlo Siani per la sua attività di denuncia e per aver svelato in un articolo che il clan di Marano aveva usato la delazione ai carabinieri per sbarazzarsi senza guerre interne di un suo alleato scomodo, Valentino Gionta boss di Torre Annunziata. Chiariamo: il generale non c’entra nulla in questa vicenda: resta, e ci mancherebbe, un galantuomo e un servitore delle istituzioni. Ma le sensibilità sono sensibilità e la presenza di Scoppa ne urtava parecchie nel Cda di Polis.
Adesso tutto è a posto
C’è da segnalare che il presidente Caldoro aveva già dato una nuova riorganizzazione del comparto legalità e sicurezza cambiando lo statuto della stessa fondazione Polis. Infatti, sul burc n. 35 del 19 maggio del 2014 si dà esecuzione della delibera n. 90 del 28 marzo 2014 “Viene istituita l’Unità Operativa Dirigenziale istituita all’interno dell’Ufficio Speciale per il Federalismo, rappresenta il nucleo centrale di coordinamento ed organizzativo di tutte le attività amministrativo-contabili in materia di sicurezza poiché è deputata alla realizzazione dei programmi in attuazione della Legge Regionale 12/03, dei progetti e servizi di prevenzione dei reati di usura ed estorsione, degli interventi di riutilizzo dei beni confiscati, della implementazione dei sistemi digitali di sicurezza, della esecuzione degli accordi interistituzionali”.
Con la nuova organizzazione dell’esperto trasversale non c’è più traccia nel Cda ma compare il rappresentante dell’Uod. A parte i tecnicismi burocratici c’è il fatto: il generale Scoppa – tra l’altro molto vicino al cardinale Crescenzio Sepe e membro dell’Arciconfraternita dei Pellegrini – non poteva essere sacrificato, tra l’altro è stato commissario all’Asl Napoli 1, ed ecco la nomina: sarà l’amministratore delegato al Tarì. E’ stato lo stesso consiglio di amministrazione del gruppo Orafo di Marcianise a cooptarlo. Adesso con serenità la Fondazione potrà continuare la propria missione.