Ciao Mauro Giustizia è fatta
Ventisei anni dopo, la verità sull’assassinio di Mauro Rostagno
Giustizia è fatta, potremmo dire. In nome del popolo italiano, i due sicari, Virga e Mazzara, mafiosi del boss latitante Messina Denaro, sono stati condannati al’ergastolo per avere ucciso Mauro Rostagno. Vigliacchi.
Una sentenza storica è stata definita, perchè è stata accertata in pieno la responsabilità, non solo personale dei due ma anche dell’associazione criminale della Mafia. In tanti hanno concorso a questo selvaggio omicidio, non solo, ma la corte ha anche stabilito di fare indagini supplementari sui depistaggi e le veline perpetrate inizialmente dai carabinieri, avallate anche dalla maggioranza dei media. Due giornalisti palermitani che scrivono sui fatti di mafia, in particolare, hanno di fatto sposato con convinzione le tesi depistanti. Cosa di cui dovrebbero vergognarsi, e l’Ordine dei giornalisti dovrebbe quantomeno sanzionarli per un comportamento etico e rofessionale non degno.
Ma mio il primo pensiero va a Chicca e Maddalena, moglie e figlia di Mauro, le quali dopo 26 anni possono finalmente ritrovare la serenità. 26 anni dopo l’omicidio, dopo avere caparbiamente lottato e vissuto per far sì che venisse fatta piena giustizia e la figura di Mauro venisse ricordata nel modo giusto. Cioè di un militante e giornalista, che ha sempre dedicato la sua opera e la sua vita all’emancipazione e la felicità degli altri.
Il mio pensiero va anche ai tanti compagni, di Lotta Continua e non, che hanno supportato negli ultimi anni, ma anche prima con l’associazione trapanese Ciao Mauro, le iniziative per ribadire l’assoluta responsabilità mafiosa nell’omicidio, deciso dai boss principalmente per l’intensa attività giornalistica di inchieste che Mauro faceva sul territorio. Inchieste che stavano avendo dei risultati concreti sullo spaccio di droga, sul traffico di armi e sull’attività criminale della massoneria trapanese, lo Scontrino. Oltre all’attività sociale sui tossicodipendenti con la comunità Saman, un’attività di contrasto serio ed estremo al trafficanti della droga nella zona del trapanese, anche attraverso incontri sempre più frequenti con le madri dei ragazzi devastati dalla droga.
Io ho avuto l’onore, al tempo di Lotta Continua, di conoscerlo ed apprezzarlo, come lo hanno apprezzato tanti compagni e compagne di LC siciliani, i senzatetto di Palermo con cui ha occupato la cattedrale, gli operai dei Cantieri navali, gli studenti in lotta, i proletari in divisa delle caserme palermitane e gli operai di Lotta Continua, convenuti a Siracusa ad un convegno regionale operaio. E se lo ricordano bene i compagni operai di Siracusa Leonardo, Antonio, Iano il biondo, Luciano e tantissimi altri. il clima creato da Mauro in Sicilia fra i compagni e le compagne di LC ha promosso una grandissima solidarietà e convivialità, anche nelle differenze di vedute e opinioni. Mauro ha lasciato un segno certamente, prima in LC e poi a Trapani, non solo perchè ha creato la comunità Saman, in territorio ericino, ma anche perchè la sua attività e la sua disponibilità verso le persone era grandissima, seconda solo a quella verso la sua famiglia.
Mauro Rostagno, Peppino Impastato, Pippo Fava: tre antimafiosi, tre morti simili, uccisi barbaramente dalla mafia. Per tutti e tre, le inchieste all’inizio sono state depistate dai carabinieri e avallate dalla maggioranza dei media. Alla fine però, per la caparbietà delle famiglie, dei compagni e degli amici, che sempre hanno tenuto vivo il ricordo e gli omicidi, giustizia è stata fatta con le condanne pesanti inflitte ai loro assassini mafiosi. Ciao Mauro.