Virus in classe economy
“Io personalmente non ho paura del corona virus, avevo preso il biglietto per tornare in Sicilia già da mesi” racconta Giulia, studentessa catanese tornata da Milano.
Negli ultimi tre giorni molti studenti e lavoratori fuori sede sono rincasati, pochi i controlli all’arrivo all’Aeroporto di Fontana Rossa. Il presidente della Regione Musumeci ieri ha consigliato loro una quarantena volontaria.
“Prima che esplodesse il focolaio in Lombardia i miei parenti tra cui zii, nonne, cugini, mi chiamavano spesso per dirmi di comprare l’amuchina e di stare attenta. Io rispondevo sempre con un si distratto, sentivo pressione addosso per causa loro, ma io non avevo timore. Se in metro si sedeva accanto a me un cinese, non mi spostavo. Tutto questo razzismo che è stato alimentato a causa del virus, non l’ho apprezzato. Non stiamo parlando di un pacco tracciabile, non si capirà da dove è partito il contagio” spiega Giulia.
“A Milano fino a ieri si respirava la solita aria: c’era chi portava il cane a passeggio e chi girava senza mascherina. Pensavo di trovare le strade deserte in realtà. So che la metro è stata per giorni vuota, ho visto delle stories dei miei amici su Instagram. Tutto sommato credo ci sia più allarmismo al Sud che lassù. È normale avere paura di ciò che non si conosce, è questo il motivo per cui siamo così tesi. Dobbiamo fermarci, abbandonare questo allarmismo e affidarci agli esperti che stanno studiando il virus.”
“Non sto scendendo per fare aperitivo a Catania, bensì per stare a casa e non in un luogo che non conosco. E comunque ho adoperato tutte le possibili precauzioni durante il viaggio”- spiega Paolo rientrato da Ferrara- “Non ho paura del virus, mi sono informato, stare a casa è civiltà e solidarietà, svuotare gli ipermercati è idiozia. Se sei influenzato, spiegalo al tuo datore di lavoro, sono certo che capirà.”