22 novembre 2004, lo strazio di Gelsomina Verde, a cui la camorra negò il diritto di scegliere
È stato uno dei delitti di camorra che più hanno scosso l’opinione pubblica. Lo è stato perché Gelsomina Verde, 22 anni, era stata prelevata, portata via, sequestrata, uccisa con tre colpi d’arma da fuoco alla testa e alla fine il suo corpo era stato dato alle fiamme. Era il 22 novembre 2004 e con la criminalità organizzata, la ragazza, non c’entrava nulla. La sua unica colpa era stata quella di innamorarsi di un appartenente al gruppo degli scissionisti di Secondigliano e poi di averlo lasciato.
Un femminicidio, insomma, consumato questa volta da una pluralità di persone che negarono il diritto di Gelsomina a decidere della propria vita sentimentale. Così, dall’interno del clan Di Lauro, arrivò l’ordine. E una volta che fu eseguito, della giovane non rimanevano che spoglie devastate. Fu trovata dentro l’auto di suo padre e a lei venne affibiato il numero 114, corrispondente al numero di vittime mietute durante la faida di Scampia. E in questi termini l’ha voluta ricordare suo fratello, Francesco:
Ricordando Gelsomina, un abbraccio a Francesco Verde che ho conosciuto quest’estate durante un campo della legalità.