15 settembre 1993: don Pino Puglisi, il prete che parlava ai ragazzini contro la mafia
Quel giorno, don Pino Puglisi compie 56 anni. Era nato infatti il 15 settembre 1937 a Palermo, quartiere Brancaccio, e nel 1953 era entrato in seminario venendo ordinato sacerdote nel 1960. Negli anni la sua missione pastorale la esercita sempre nella sua terra, che ha imparato a conoscere e che ha visto preda degli uomini d’onore che nel corso del decenni si sono fatti la guerra. Lui, che è sempre stato dalla parte degli ultimi e di chi quella guerra la subisce, non può fare finta di nulla, limitarsi a somministrare i sacramenti e poi disinteressarsi del resto.
Se ne interessa in modo viscerale, partendo dai più giovani, coloro che non possono e non devono essere arruolati nell’esercito della mafia. Diceva infatti in proposito:
Può servire parlare di mafia, parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi. Il primo dovere a Brancaccio è rimboccarsi le maniche. E i primi obiettivi sono i bambini e gli adolescenti: con loro siamo ancora in tempo, l’azione pedagogica può essere efficace… Ma già a quell’età non è semplice, perché tanti bambini sono costretti a lavorare o a rubare. E tante bambine vengono costrette a fare di peggio, perché esistono nel quartiere anche casi di prostituzione minorile.
Va per le strade, dialoga con i ragazzini, apre centri di aggregazione, don Puglisi. E poi, in chiesa e fuori, tuona con le sue omelie e con i suoi discorsi sulle coscienze dei fedeli. È insopportabile per i mafiosi, quel prete, che parla, parla troppo. E allora il 15 settembre 1993 i killer lo aspettano davanti alla sua casa, in piazza Anita Garibaldi. È a ridosso dell’ora di cena, intorno alle 20.45, quando arriva una Uno bianca e un uomo lo chiama.
Don Puglisi si volta e alle spalle qualcuno gli spara alla testa, mirando alla nuca. A ordinare quel delitto, diranno le sentenze, sono i fratelli Graviano, i boss del quartiere in cui il sacerdote operava. Un sacerdote che due giorni dopo il suo omicidio è stato sepolto nel cimitero palermitano di Sant’Orsola e sulla cui lapide sono state scolpite parole prese dal Vangelo di Giovanni:
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Ma credo che don Pino Puglisi sia andato perfino oltre: credo che lui ha dato la vita anche per i suoi nemici: per riscattarli
Persone veramente eccezionale e coraggiose, come furono anche Paolo Borsellino, Giovanni falcone, Peppino Impastato… persone che avevo solo un unico pensiero e missione quello di distruggere la mafia